Vita Chiesa

Nomadelfia, festa e cresime con il card. Beniamino Stella

Nomadelfia ricordava due eventi molto importanti nella sua storia, l’anniversario della visita del Papa Giovanni Paolo II nel 1989 e l’approvazione della  Costituzione da parte della Santa Sede nel 2000. Il cardinale ha conferito il sacramento della cresima a 17 ragazzi della comunità. Nella stessa celebrazione sono stati  presentati 3 nuovi postulanti e 5 nuovi nomadelfi hanno sottoscritto la Costituzione sull’altare.

Nell’omelia della messa il porporato, dopo aver espresso la contentezza di essere immerso in questa esperienza spirituale di Chiesa e di famiglia cristiana, ci ha invitati a metterci davanti a Gesù che ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. «Fatti a sua immagine ma non solo –  ha proseguito il cardinale –  perché Lui abita in mezzo a noi. Abita in tutta la nostra persona». Ai giovani cresimandi ha poi rivolto l’augurio di essere forti nelle fede e nell’amore, di essere dei cristiani maturi, impegnati davanti al Signore e alla comunità.

Dopo il pranzo, condiviso in un gruppo famigliare, ha poi visitato l’archivio, ed è sostato al cimitero alla tomba di don Zeno. Prima di ripartire tutta la comunità si è riunita per un saluto conclusivo. I giovani hanno cantato e suonato.

Il Cardinale ha poi salutato la Comunità, come racconta Sefora di Nomadelfia, dicendo: «Non senza emozione prendo la parola. Ho vissuto la celebrazione eucaristica con profonda devozione in quanto ho visto questa bella comunità di giovani e anziani uniti nella gratitudine a Dio nell’Eucarestia. È stata una giornata molto bella e diversa da quelle che di solito trascorro. Date il mio saluto agli anziani, ai bambini e ai malati. Mi ha impressionato vedere nelle vostre case le cappelline con il Santissimo. Che finezza verso il Signore che benedice i momenti di fraternità conviviale. Ho visto bambini felici, un sorriso speciale tra le persone, segno che tra questi boschi e case c’è il Signore, la presenza di Gesù e Maria. Tenetemi vicino e presente. Vi raccomando alla vostra preghiera i sacerdoti e i seminaristi del mondo perché possano essere fedeli alla Chiesa. Vi saluto con un arrivederci».