Vita Chiesa

Nuovi cardinali: mons. Montenegro, «Continuerò a servire i poveri»

«Non credo che sia un titolo onorifico, ma un servizio che mi viene chiesto per il bene della Chiesa. Come sino adesso ho tentato di fare la mia parte, adesso devo continuarla a fare, anche se con qualche responsabilità in più. Ma niente di straordinario, se non amare ancora di più questa Chiesa», confida mons. Montenegro. «Sono contento – ha proseguito – che questa nomina riguarda Agrigento, penso sia un riconoscimento per questa terra così provata, così difficile, ma che merita attenzione».

«Se il Santo Padre ha pensato ad Agrigento e a Lampedusa anche nella mia persona questo mi riempie di gioia perché quello che desidero per Agrigento è veramente che questa terra e questa città possano essere luce per tutti e se questo giova ad attirare un po’ lo sguardo su questa terra, io sono contento», ha evidenziato. Per il resto «il mio lavoro e il mio servizio continuerà come prima»: «È un impegno che mia madre mi ha trasmesso quando mi allattava quello di servire i poveri e tenterò di continuare perché non credo che cambi niente nella mia vita». Rispetto al futuro, l’arcivescovo ha sottolineato come questo non dipenda da lui: «Questa è una nomina: il Papa mi ha fatto cardinale, non c’entra niente con il servizio che svolgo, per cui continuerò a servire questa terra con la stessa dedizione e la stessa semplicità con cui l’ho sempre fatto». Come già detto, mons. Montenegro ha ricordato che a dargli l’annuncio è stata la gente di Ribera, a fine messa: «Qualcuno si è avvicinato ai sacerdoti presenti e ha dato la notizia. Incredulità inizialmente da parte mia. Poi ho avuto la gioia oggi anche di sentire il Santo Padre. È stato così cordiale e così caro nei miei riguardi e lo ringrazio perché si è degnato di guardare me. Non pensavo affatto che avrei imboccato questa strada. È un servizio in più».