Vita Chiesa

Nuovi scavi a Qumran: nel gruppo anche una studentessa toscana

Nella grotta 11Q furono scoperti dai beduini della regione i resti di 30 Rotoli del Mar Morto, alcuni in ottimo stato di conservazione: il rotolo dei Salmi, il rotolo del Tempio, il PaleoLevitico. Dopo la scoperta la grotta fu scavata nel 1956 da p. Roland de Vaux dell’Ecole Biblique et Archéologique Française (EBAF) e più tardi dal dr. Joseph Patrich, Università di Haifa, nel 1988 e 1991. A parte i manoscritti, tutti gli altri materiali trovati negli scavi della grotta 11Q sono ad oggi inediti.Scopo principale della campagna 2017 era di completare l’indagine archeologica della grotta, chiarire alcuni punti degli scavi precedenti e preparare la pubblicazione di un final report sull’archeologia di 11Q.a) Lo scavo ha permesso d’indagare un’area non disturbata dagli scavi precedenti. E’ stato così possibile ricostruire la stratigrafia e documentarla secondo gli standard attuali.b) In una zona di terra di riporto degli scavi precedenti sono stati ritrovati alcuni materiali: frammenti di tessuti di lino, come quelli che avvolgevano i Rotoli del Mar Morto, resti di manufatti in pelle e in legno, fibre di palma, piante medicali (Balanites aegyptiaca, Zizipus spina christi), ossa animali.c) Attraverso uno stretto passaggio lo speleologo Alessando Maifredi ha scoperto l’esistenza di una camera superiore, fino ad ora sconosciuta, all’interno della grotta. Il nuovo vano ha una planimetria rettangolare ca. 2 m di larghezza, ca. 6 di lunghezza e un’altezza tra ca. 3.5 m e ca. 1.2 m. Non sono state trovate tracce di frequentazione umana. La presenza sul soffitto di grossi blocchi incastrati in situazione precaria rende estremamente pericoloso stazionare nella nuova sala.d) Lo studio della geologia della grotta, in comparazione con la documentazione dei precedenti scavi, ha permesso di ricostruire la situazione al tempo della scoperta, pesantemente mutata dagli scavi successivi e di proporre una possibile restituzione della situazione al tempo della deposizione dei manoscritti.“Ora è possibile pubblicare il rapporto finale sull’archeologia della grotta 11Q – tanto atteso – unendo lo studio degli scavi precedenti alle scoperte documentate nel corso di questa campagna” ha dichiarato Marcello Fidanzio (ISCAB FTL), incaricato di pubblicare il final report riassuntivo degli scavi alla grotta 11Q nel quadro di una collaborazione fra la FTL e l’EBAF. “I risultati dello scavo 2017 verranno discussi insieme agli studi sugli scavi precedenti in un workshop dedicato alla grotta 11Q che porterà a Lugano grandi esperti internazionali i prossimi 24 e 25 aprile. In quell’occasione saranno presentati per la prima volta anche 40 piccoli frammenti manoscritti, raccolti durante gli scavi degli anni ’50 nella grotta 11Q, e fino ad ora rimasti inosservati nei magazzini”.Allo scavo hanno collaborato Gil Ad Lidor dell’Accademia di Architettura USI e Giacomo Berchi, Facoltà di Scienze della Comunicazione USI.Il gruppo è stato completato da alcuni professionisti e studenti: il geologo e speleologo Alessandro Maifredi, il fotografo Giorgio Skory, gli archeologi Marco De Pietri (Università degli Studi di Pavia, collaboratore stabile ISCAB per il progetto di ricerca sulle grotte di Qumran) e Benedetta Torrini (Università degli Studi di Pisa, Facoltà Teologica dell’Italia Centrale); gli studenti Valentina Anzini (FTL), Davide Bergamasco (FTL), Paul Igwegbe (Master alla FTL, ora studente allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme), Chiara Mariotti (FTIC).