Vita Chiesa

Ora di religione: Messaggio Cei, «Non è dichiarazione di appartenenza religiosa»

«La società italiana è sempre più plurale e multiforme, ma la storia da cui veniamo è un dato immodificabile», scrivono i vescovi esortando le famiglie italiane ad avvalersi anche per il prossimo anno scolastico dell’Irc. Il punto di partenza sono le parole pronunciate da Papa Francesco il 10 maggio scorso, durante l’incontro in piazza san Pietro con il mondo della scuola: «L’educazione non può essere neutra: o arricchisce o impoverisce». «Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti – si legge nel messaggio – che questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno, ma esprime solo la richiesta alla scuola di voler essere istruiti anche sui contenuti della religione cattolica che costituisce una chiave di lettura fondamentale della realtà in cui noi tutti oggi viviamo».

«Il mondo si sta trasformando sempre più velocemente, i conflitti e le contrapposizioni diventano sempre più drammatici e anche la società italiana è diventata sempre più plurale e multiforme – constata la Cei – ma la storia da cui veniamo è un dato immodificabile e le tracce che in essa ha lasciato e continua ad offrire la Chiesa costituiscono un contributo evidente ed efficace per la crescita della società di tutti». Proprio a partire dallo «stimolo» del Papa «a imparare e coltivare il vero, il bene e il bello» nella scuola i vescovi invitano le famiglie «a compiere la scelta di avvalervi dell’Irc non solo perché consapevoli dell’importanza e del valore educativo di questa disciplina scolastica, ma anche e soprattutto sulla base di una reale conoscenza dei contenuti specifici di questa materia su cui siete chiamati a pronunciarvi, riferendovi in concreto alle Indicazioni didattiche proprie dell’Irc». «Se vorrete avvalervi dell’opportunità offerta dall’insegnamento della religione cattolica – la conclusione del Messaggio – sappiate che potrete trovare negli insegnanti delle persone professionalmente molto qualificate, ma anche testimoni credibili, capaci di cogliere gli interrogativi più sinceri di ogni persona, accompagnando ciascuno nel suo personale ed autonomo percorso di crescita».

Il testo integrale del messaggio