Vita Chiesa

Pace in Siria, Arezzo: fiaccolata nel centro per «illuminare» i potenti

“Mentre camminavamo lungo Corso Italia con le fiaccole in mano, ho sentito un bambino chiedere alla madre: «Mamma, perché tutte queste fiamme?» E lei: «Perché ci sono tanti bambini che soffrono». Spero che queste fiaccole illuminino le menti dei potenti. Tutto il mondo prega per la pace. Ogni gesto è prezioso.” Le semplici parole di don Basilio Maher, sacerdote siriano in servizio presso la parrocchia di San Paolo a Sansepolcro, sono risuonate nel suggestivo silenzio di Piazza Grande, ad Arezzo, andando a colpire le coscienze dei tanti presenti e di chi seguiva da casa la diretta della straordinaria manifestazione che sabato sera ha illuminato le strade del centro storico aretino. Una fiaccolata da Piazza San Jacopo, lungo Corso Italia, fino a Piazza Giorgio Vasari: una marcia silenziosa che ha riunito sotto lo stesso gesto simbolico religiosi e laici, istituzioni e persone comuni, giovani ed anziani.L’iniziativa, organizzata nell’arco di 24 ore e presentata venerdì mattina a La Verna in occasione del Convegno diocesano che apre il nuovo anno pastorale, risponde all’appello che Papa Francesco, durante l’Angelus di domenica 1° settembre, ha lanciato a “tutti gli uomini di buona volontà”, indicendo per sabato 7 settembre, una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. Giunta in Piazza Grande, la folla ha prima ascoltato commossa le parole del Pontefice in occasione dell’Angelus, quindi ha assistito alla lettura, da parte dell’attore aretino Samuele Boncompagni, di quattro brani: “Inizio e fine”, di Bislawa Szymboska, poetessa polacca premio Nobel per la letteratura nel 1996; un’omelia di Natale di Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel ’64; uno stralcio del discorso tenuto dal presidente statunitense Barack Obama in occasione del conferimento del premio Nobel per la pace nel 2009; ed infine una parte della lettera che appena due giorni fa Papa Francesco ha indirizzato al presidente russo Vladimir Putin in occasione del G20, per esortare le potenze mondiali ad astenersi dall’intervento militare in Siria: “Senza pace non c’è alcuno sviluppo economico. Ci sia un nuovo impegno a perseguire con coraggio e determinazione una nuova soluzione pacifica, attraverso il dialogo e il negoziato.”Poi la testimonianza di don Basilio Maher, la cui famiglia vive attualmente in Siria: “A chi sostiene l’intervento militare, voglio dire che le bombe, che vengano dall’America o dalla Siria, fanno la stessa cosa: portano tristezza, distruzione e morte.” La folla si è quindi spostata nella Pieve di Santa Maria per un momento di preghiera, presieduto dall’arcivescovo Riccardo Fontana, accompagnato dai frati francescani del Santuario de La Verna. La celebrazioni è stata introdotta dal canto ispirato alla Preghiera semplice di San Francesco d’Assisi e si è composto di salmi e letture che hanno invocato la pace per il mondo intero.“La pace è possibile, – ha detto mons. Fontana ai fedeli presenti – lo dimostra questo popolo aretino che si è riunito per rispondere all’appello di Papa Francesco. Non siamo contro nessuno, siamo a favore di tutti quelli che lavoreranno per la pace. Il Papa ha fatto il suo: adesso tocca a noi chiedere a Dio di toccare i cuori delle persone riunite a San Pietroburgo, la città di Pietro”.