Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «Dio è tutto e solo amore»

«Dio non è lontano e chiuso in sé stesso, ma è vita che vuole comunicarsi, è apertura, è amore che riscatta l’uomo dall’infedeltà», ha ribadito Francesco: «Dio è misericordioso, pietoso e ricco di grazia perché si offre a noi per colmare i nostri limiti e le nostre mancanze, per perdonare i nostri errori, per riportarci sulla strada della giustizia e della verità». L’invito è a fare come Nicodemo, che «pur occupando un posto importante nella comunità religiosa e civile del tempo, non ha smesso di cercare Dio. Non pensò: ‘Sono arrivato’, non ha smesso di cercare Dio», e così «comprende finalmente di essere già cercato e atteso da Dio, di essere da lui personalmente amato». «Dio sempre ci cerca prima, ci attende prima, ci ama prima», ha spiegato il Papa riferendosi all’amore «smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza». «Ci aiuti la Vergine Maria ad entrare sempre più, con tutto noi stessi, nella Comunione trinitaria, per vivere e testimoniare l’amore che dà senso alla nostra esistenza», l’augurio di Francesco.

«Ieri, a La Spezia, è stata proclamata Beata Itala Mela», ha quindi ricordato ieri il Papa, dopo la recita dell’Angelus. «Cresciuta in una famiglia lontana dalla fede, nella giovinezza si professò atea, ma si convertì in seguito ad una intensa esperienza spirituale», ha proseguito Francesco: «Si impegnò tra gli universitari cattolici; divenne poi Oblata benedettina e compì un percorso mistico centrato sul mistero della Santissima Trinità, che oggi in modo speciale celebriamo». «La testimonianza della nuova Beata ci incoraggi, durante le nostre giornate, a rivolgere spesso il pensiero a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che abita nella cella del nostro cuore», l’esortazione del Papa, che alla fine ha rivolto «un pensiero speciale alla comunità boliviana che vive a Roma e festeggia la Virgen de Copacabana».