Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus, appello per Yemen e per intesa mondiale sui migranti

«Con preoccupazione seguo la sorte drammatica delle popolazioni dello Yemen, già stremate da anni di conflitto». Lo ha detto il Papa, al termine dell’Angelus di ieri, lanciando un appello alla comunità internazionale «perché non risparmi alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo dei negoziati le parti in causa ed evitare un peggioramento della già tragica situazione umanitaria».

Subito prima, Francesco aveva ricordato ai 15mila fedeli presenti in piazza la nuova beata, proclamata a Caracas: María Carmen Rendíles Martínez, fondatrice delle suore Siervas de Jesús de Venezuela, nata e morta a Caracas nel secolo scorso. «Insieme alle sorelle ha servito con amore nelle parrocchie, nelle scuole e accanto ai più bisognosi», ha ricordato il Papa, affidando all’intercessione della nuova beata «le nostre preghiere per il popolo venezuelano».

Ricordando poi la Giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite «per richiamare l’attenzione su ciò che vivono, spesso con grandi ansietà e sofferenze, i nostri fratelli costretti a fuggire dalla loro terra a causa di conflitti e persecuzioni», Papa Francesco ha lanciato un altro appello: «Auspico – ha detto -che gli Stati coinvolti in questi processi raggiungano un’intesa per assicurare, con responsabilità e umanità, l’assistenza e la protezione a chi è forzato a lasciare il proprio Paese». La Giornata del rifugiato, in programma mercoledì prossimo – ha proseguito il Papa – quest’anno «cade nel vivo delle consultazioni tra i governi per l’adozione di un patto mondiale sui rifugiati, che si vuole adottare entro l’anno, come quello per una migrazione sicura, ordinata e regolare», ha sottolineato Francesco prima di lanciare il suo appello. «Ma anche ciascuno di noi è chiamato ad essere vicino ai rifugiati, a trovare con loro momenti d’incontro, a valorizzare il loro contributo, perché anch’essi possano meglio inserirsi nelle comunità che li ricevono», l’invito: «In questo incontro e in questo reciproco rispetto e appoggio c’è la soluzione di tanti problemi». «Ho sentito che tra voi c’è un gruppo di argentini», ha concluso il Papa salutando i suoi connazionali: «Ricordatevi che oggi nella nostra patria è la Giornata dei papà, del padre. Ricordate nelle vostre preghiere i vostri papà».