Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: appello per la Siria e per vittime attentati terroristici

«Faccio appello all’impegno di tutti, perché si faccia una scelta di civiltà: no alla distruzione, sì alla pace, sì alla gente di Aleppo e della Siria». Sono le parole del Papa, che dopo l’Angelus di ieri ha rivolto alle migliaia di persone radunate in piazza: «Ogni giorno sono vicino, soprattutto nella preghiera, alla gente di Aleppo. Non dobbiamo dimenticare che Aleppo è una città, che lì c’è della gente: famiglie, bambini, anziani, persone malate… Purtroppo ci siamo ormai abituati alla guerra, alla distruzione, ma non dobbiamo dimenticare che la Siria è un Paese pieno di storia, di cultura, di fede. Non possiamo accettare che questo sia negato dalla guerra, che è un cumulo di soprusi e di falsità».

Francesco ha pregato anche «per le vittime di alcuni efferati attacchi terroristici che nelle ultime ore hanno colpito vari Paesi. Diversi sono i luoghi, ma purtroppo unica è la violenza che semina morte e distruzione, e unica è anche la risposta: fede in Dio e unità nei valori umani e civili». «Vorrei esprimere una particolare vicinanza al mio caro fratello Papa Tawadros II e alla sua comunità, pregando per i morti e i feriti», ha aggiunto riferendosi in particolare all’attacco contro i cristiani copti in Egitto. Poi «un applauso ai catechisti», che «tanto lavoro fanno, un così bel lavoro!», ha esclamato Francesco: «Essere catechista è una cosa bellissima: è portare il messaggio del Signore perché cresca in noi».

Un saluto particolare, infine, «ai bambini e ragazzi di Roma, venuti per la tradizionale benedizione dei Bambinelli, organizzata dagli Oratori parrocchiali e dalle Scuole cattoliche romane»: «Cari ragazzi – ha detto il Papa – quando pregherete davanti al vostro presepe con i vostri genitori, chiedete a Gesù Bambino di aiutarci tutti ad amare Dio e il prossimo».