Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «vincere le tentazioni» significa combattere «contro il diavolo»

«Vincere le tentazioni» significa operare un «combattimento contro lo spirito del male, cioè contro il diavolo». Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri, a cui hanno assistito – secondo la Gendarmeria vaticana – 20mila persone, nonostante la pioggia battente sulla Capitale. «Anche per noi la Quaresima è un tempo di agonismo spirituale, di lotta spirituale», ha detto Francesco, secondo il quale «siamo chiamati ad affrontare il Maligno mediante la preghiera per essere capaci, con l’aiuto di Dio, di vincerlo nella nostra vita quotidiana». «Noi lo sappiamo, il male è purtroppo all’opera nella nostra esistenza e attorno a noi, dove si manifestano violenze, rifiuto dell’altro, chiusure, guerre, ingiustizie», l’analisi del Papa: «Tutte queste sono opere del maligno, del male».

«Nella nostra vita abbiamo sempre bisogno di conversione – tutti i giorni! – e la Chiesa ci fa pregare per questo», ha ricordato Francesco: «Non siamo mai sufficientemente orientati verso Dio e dobbiamo continuamente indirizzare la nostra mente e il nostro cuore a Lui. Per fare questo bisogna avere il coraggio di respingere tutto ciò che ci porta fuori strada, i falsi valori che ci ingannano attirando in modo subdolo il nostro egoismo. Invece dobbiamo fidarci del Signore, della sua bontà e del suo progetto di amore per ciascuno di noi».

«La Quaresima è un tempo di penitenza, sì, ma non è un tempo triste!», ha esclamato il Papa: «È un tempo di penitenza, ma non è un tempo triste, di lutto. È un impegno gioioso e serio per spogliarci del nostro egoismo, del nostro uomo vecchio, e rinnovarci secondo la grazia del nostro battesimo». «Soltanto Dio ci può donare la vera felicità», ha concluso Francesco: «È inutile che perdiamo il nostro tempo a cercarla altrove, nelle ricchezze, nei piaceri, nel potere, nella carriera. Il regno di Dio è la realizzazione di tutte le nostre aspirazioni, perché è, al tempo stesso, salvezza dell’uomo e gloria di Dio».

«Tra un mese, dal 19 al 24 marzo, verranno a Roma circa 300 giovani da tutto il mondo per una riunione preparatoria al Sinodo di ottobre. Desidero però fortemente che tutti i giovani possano essere protagonisti di questa preparazione», ha detto il Papa, che al termine dell’Angelus di ieri ha invitato i giovani ad «intervenire on line attraverso gruppi linguistici moderati da altri giovani». In questo modo, ha spiegato, «l’apporto dei gruppi della rete si unirà a quello della riunione di Roma». Poi Francesco è entrato nel dettaglio, rimandando i giovani al sito web della Segreteria del Sinodo dei vescovi, dove i giovani possono trovare ulteriori informazioni. «Vi ringrazio del vostro contributo per camminare insieme!», l’omaggio in anticipo ai protagonisti del prossimo Sinodo.

Poi «un augurio particolare alle persone detenute»: «Cari fratelli e sorelle che siete in carcere – le parole del Papa – incoraggio ciascuno di voi a vivere il periodo quaresimale come occasione di riconciliazione e di rinnovamento della propria vita sotto lo sguardo misericordioso del Signore. Lui non si stanca mai di perdonare». Infine, Francesco ha ricordato ai 20mila fedeli presenti in piazza San Pietro l’inizio della settimana di esercizi spirituali che il Papa e i suoi collaboratori della Curia Romana stanno svolgendo, da ieri pomeriggio, nella Casa Divin Maestro di Ariccia: «Chiedo a tutti un ricordo nella preghiera», l’invito.