Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: «Camminiamo verso un incontro, quello definitivo con Gesù»

Secondo quanto riferisce Vatican News, nella sua riflessione il Papa ha commentato la prima Lettura della liturgia di oggi, tratta del brano degli Atti degli Apostoli che riporta il discorso di Paolo nella sinagoga di Antiochia nel quale c’è l’annuncio che «la promessa fatta ai Padri si è realizzata, perché Dio l’ha compiuta per noi, loro figli, resuscitando Gesù». Avendo nel cuore questa promessa di Dio, ha proseguito il Papa, il popolo si è messo in cammino. «Anche noi siamo in cammino», ha notato Francesco. «E quando facciamo questa domanda – ‘Sì, in cammino: ma in cammino, dove?’ – ‘Sì, in cielo!’ – ‘E cosa è, il cielo?’», secondo il Papa «lì, incominciamo a scivolare nelle risposte, non sappiamo bene come dire ‘cosa è il cielo’».

«Tante volte – ha proseguito – pensiamo a un cielo astratto, un cielo lontano, un cielo … sì, si sta bene lì … Alcuni pensano: ‘Ma, sarà un po’ noioso stare lì, tutta l’eternità?’. No: il cielo non è quello». E spiegando che «il cielo è l’incontro con Gesù», Francesco ha invitato a riflettere sul fatto che «io sto camminando nella vita per incontrare Gesù». Un incontro che ci farà godere per sempre, ha affermato Francesco. Ma poi si è chiesto: «Cosa fa Gesù, nel frattempo?». «Non sta seduto ad aspettarmi ma, come dice il Vangelo, lavora per noi. Lui stesso infatti ha detto: ‘Abbiate fede anche in me’ e ‘Vado a prepararvi un posto’». «E qual è il lavoro di Gesù? L’intercessione. La preghiera di intercessione».

«Gesù – ha ribadito il Papa – prega per me, per ognuno di noi. Ma questo dobbiamo ripeterlo per convincerci: Lui è fedele e Lui prega per me. In questo momento». «Il cielo – ha aggiunto – sarà questo incontro, un incontro con il Signore che è andato lì a preparare il posto, l’incontro di ognuno di noi. E questo ci dà fiducia, fa crescere la fiducia». «Che il Signore ci dia questa consapevolezza di essere in cammino con questa promessa», ha concluso Francesco. «Il Signore ci dia questa grazia, di guardare su e pensare: ‘Il Signore sta pregando per me’».