Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: «Vita del cristiano non è status sociale»

«Il cristiano – ha spiegato Francesco – è un testimone di obbedienza e se noi non siamo su questa strada di crescere nella testimonianza dell’obbedienza non siamo cristiani. Almeno camminare su questa strada: testimone di obbedienza. Come Gesù. Non è testimone di un’idea, di una filosofia, di una ditta, di una banca, di un potere: è testimone di obbedienza. Come Gesù». Ma diventare «testimone di obbedienza» è «una grazia dello Spirito Santo», ha spiegato il Papa: «Soltanto lo Spirito può farci testimoni di obbedienza. ‘No, io vado da quel maestro spirituale, io leggo questo libro…’. Tutto sta bene ma soltanto lo Spirito può cambiarci il cuore e può farci a tutti testimoni di obbedienza. È un’opera dello Spirito e dobbiamo chiederlo, è una grazia da chiedere: ‘Padre, Signore Gesù, inviatemi il vostro Spirito perché io divenga un testimone di obbedienza’, cioè un cristiano».

«Le conseguenze del testimone di obbedienza sono le persecuzioni», ha fatto notare il Papa: «Quando Gesù elenca le Beatitudini finisce: ‘Beati voi quando siete perseguitati, insultati’. La croce non si può togliere dalla vita di un cristiano. La vita di un cristiano non è uno status sociale, non è un modo di vivere una spiritualità che mi fa buono, che mi fa un po’ migliore. Questo non basta. La vita di un cristiano è la testimonianza in obbedienza e la vita di un cristiano è piena di calunnie, dicerie, persecuzioni». Per essere testimoni di obbedienza come Gesù, ha concluso il Papa, serve pregare, riconoscersi peccatori, con tante «mondanità» nel cuore e chiedere a Dio «la grazia di divenire un testimone di obbedienza» e di non impaurirsi quando arrivano le persecuzioni, «le calunnie», perché il Signore ha detto che quando si sarà portata davanti al giudice, «sarà lo Spirito a dirci cosa rispondere».