Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa a S. Marta: «Esame di coscienza» pratica «antica ma buona»

«Quante volte – ha osservato il Papa – entrano i cattivi pensieri, le cattive intenzioni, le gelosie, le invidie. Tante cose, che entrano. Ma chi ha aperto quella porta? Da dove sono entrati? Se io non mi accorgo» di quanto «entra nel mio cuore, il mio cuore diviene una piazza, dove tutti vanno e vengono» e dove «il Signore non può parlare e nemmeno essere ascoltato». «Avere un cuore raccolto, un cuore sul quale noi sappiamo cosa succede», ha precisato Bergoglio, è possibile facendo «la pratica tanto antica della Chiesa, ma buona: l’esame di coscienza». E ha chiesto: «Chi di noi, la sera, prima di finire la giornata, rimane da solo, da sola, e si fa la domanda: cosa è accaduto oggi nel mio cuore? Cosa è successo? Che cose sono passate attraverso il mio cuore?». «Per custodire, per vigilare, perché non entrino i demoni, bisogna saper raccogliersi, cioè stare in silenzio davanti a se stessi e davanti a Dio, e alla fine della giornata domandarsi: ‘Cosa è accaduto oggi nel mio cuore? È entrato qualcuno che non conosco? La chiave è a posto?’. E questo ci aiuterà a difenderci da tante cattiverie, anche da quelle che noi possiamo fare, se entrano questi demoni, che sono furbissimi, e alla fine ci truffano tutti».