Vita Chiesa

Papa Francesco: Messa con gli operai del centro industriale Vaticano, «Gesù perdona tutto, perdona sempre»

Il Papa ha commentato il brano odierno del Vangelo dedicato alla figura di Matteo, esattore delle tasse e pubblicano ed ha ricordato quanto gli piaceva andare nella chiesa di san Luigi dei francesi a guardare l’opera del Caravaggio, la conversione di Matteo, con quel dito di Gesù che indica Matteo per sceglierlo come suo apostolo. Di fronte alle accuse, Gesù risponde: «Io sono venuto a chiamare non i giusti, ma i peccatori».

«Questo mi consola tanto – ha detto papa Francesco -, perché penso che Gesù è venuto per me. Perché tutti siamo peccatori. Tutti. Tutti abbiamo questa laurea. Siamo laureati. Ognuno di noi sa dove è più forte il suo peccato, la sua debolezza. Prima di tutto dobbiamo riconoscere questo: nessuno di noi, tutti noi che siamo qui, può dire: ‘Io non sono peccatore’. I farisei dicevano questo. E Gesù li condanna. Erano superbi, vanitosi, si credevano superiori agli altri. Invece tutti siamo peccatori. È il nostro titolo ed è anche la possibilità di attrarre Gesù a noi. Gesù viene da noi, viene da me, viene a me perché sono un peccatore». Sempre a questo proposito, Papa Francesco ha ricordato la figura di un grande santo, Gerolamo, che aveva «un caratteraccio» che era riuscito a dominare. Gerolamo – ha raccontato Francesco – «pregava il signore: ‘Cosa vuoi da me?’ – ‘Ancora non mi hai dato tutto’ – ‘Ma Signore, io ti ho dato questo, questo e questo…’ – ‘Manca una cosa’ – ‘Cosa manca?’ – ‘Dammi i tuoi peccati’. È bello sentire questo: ‘Dammi i tuoi peccati, le tue debolezze, io guarirò, tu vai avanti’».

Il Papa ha anche rivolto un pensiero per il suo assistente di Camera «nostro caro Sandro [Mariotti]»: «Ieri il papà se ne è andato. Il papà lavorava qui, in Vaticano. Se ne è andato via come i giusti… era con gli amici in spiaggia e… Preghiamo per il papà di Sandro e per Sandro».