Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa, per tanti cattolici la misericordia è «scandalo»

Tre, riferisce Radio Vaticana, le tappe della vicenda: incontro, festa e scandalo. Gesù incontra Matteo, seduto al banco delle imposte e gli dice: «Seguimi». E lui si alzò e lo seguì. Gesù, dice il Papa, «lo ha guardato con tanto amore» e la resistenza di quell’uomo «cade». «È la lotta fra la misericordia e il peccato», sintetizza Francesco. L’amore di Gesù è potuto entrare nel cuore di quell’uomo perché «sapeva di essere peccatore», e proprio «quella coscienza di peccatore aprì la porta alla misericordia di Gesù». Quindi, «lasciò tutto e se ne andò». Questo è l’incontro fra il peccatore e Gesù. Per il Papa «la prima condizione per essere salvato» è «sentirsi in pericolo; la prima condizione per essere guarito: sentirsi ammalato. E sentirsi peccatore, è la prima condizione per ricevere questo sguardo di misericordia». Come Zaccheo, anche Matteo sentendosi felice invitò, poi, Gesù a casa a mangiare. La seconda tappa è «la festa». Matteo ha invitato gli amici, «quelli dello stesso sindacato», peccatori e pubblicani. Questo – nota il Papa – «fa pensare quello che dice Gesù nel Capitolo XV di Luca: ‘Ci sarà più festa nel Cielo per un peccatore che si converte che per cento giusti che rimangono giusti’». Quindi lo «scandalo».

I farisei che chiedono: «Come mai il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Conoscevano benissimo «la Dottrina», sapevano come andare «sulla strada del Regno di Dio» ma, chiosa Francesco, «avevano dimenticato il primo comandamento dell’amore» e credevano che la salvezza venisse da loro stessi. «No! Ci salva Dio, ci salva Gesù Cristo», ribadisce il Papa esortando a riconoscersi peccatori, non in astratto ma con «peccati concreti»: tanti «tutti noi ne abbiamo». Richiamando «quel ‘come mai’ che tante volte abbiamo sentito fra i fedeli cattolici» il Papa si sofferma ancora sullo scandalo: «e ne sono tanti, tanti … E sempre, anche nella Chiesa oggi. Dicono: ‘No, non si può, è tutto chiaro, è tutto, no, no … Sono peccatori quelli, dobbiamo allontanarli’. Anche tanti santi sono stati perseguitati o sospettati».