Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: «un cuore perverso» porta a pusillanimità, ideologia e seduzione

Un cuore duro è un cuore «chiuso», «che non vuol crescere, si mette sulla difensiva, si chiude», ha spiegato Francesco, secondo quanto riferisce Vatican news. Nella vita può succedere a causa di tanti fattori che intervengono, per esempio un «forte dolore», perchè i «colpi induriscono la pelle», ha fatto notare il Papa. È successo ai discepoli di Emmaus e anche a Tommaso. E chi rimane in questo « brutto atteggiamento» è «pusillanime», e un «cuore pusillanime è perverso«: «Possiamo domandarci: io ho il cuore duro, ho il cuore chiuso? Io lascio crescere il mio cuore? Ho paura che cresca? E si cresce sempre con le prove, con le difficoltà, si cresce come cresciamo tutti noi da bambini: impariamo a camminare cadendo, dal gattonare al camminare quante volte siamo caduti! Ma si cresce con le difficoltà. Durezza. E lo stesso, chiusura. Ma chi rimane in questo…’Chi sono, padre?’ Sono i pusillanimi. La pusillanimità è un atteggiamento brutto in un cristiano, gli manca il coraggio di vivere. Si chiude. È pusillanime».

La seconda parola è «ostinazione«: «Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini» sta scritto nella Lettera agli Ebrei ed è « l’accusa che Stefano fa a coloro che dopo lo lapideranno». L’ostinazione è la «testardaggine spirituale«: un cuore ostinato – ha precisato Francesco – è «ribelle», è «testardo», è chiuso nel proprio pensiero, non «aperto allo Spirito Santo». È il profilo degli «ideologi», anche «orgogliosi» e «superbi«: «L’ideologia è un’ostinazione. La Parola di Dio, la grazia dello Spirito Santo non è ideologia: è vita che ti fa crescere, sempre, andare avanti e anche aprire il cuore ai segnali dello Spirito, ai segni dei tempi. Ma l’ostinazione è anche orgoglio, è superbia. La testardaggine, quella testardaggine, che fa tanto male: chiusi di cuore, duri – prima parola – sono i pusillanimi; i testardi, gli ostinati, come dice il testo sono gli ideologi. Ma io ho un cuore testardo? Ognuno pensa. Io sono capace di ascoltare le altre persone? E se la penso altrimenti, dire: ‘Ma io la penso così…’ Sono capace di dialogare? Gli ostinati non dialogano, non sanno, perché si difendono sempre con le idee, sono ideologi. E le ideologie quanto male fanno al popolo di Dio, quanto male! Perché chiudono l’attività dello Spirito Santo».

L’ultima parola su cui il Papa si è soffermato è «seduzione», la seduzione dal peccato, quella operata dal diavolo, il «grande seduttore», «un grande teologo ma senza fede, con odio», il quale vuole «entrare e dominare» il cuore e sa come farlo. «Un cuore preverso è quello che si lascia andare per la seduzione e la seduzione lo porta all’ostinazione, alla chiusura e a tante altre cose», ha osservato il Papa: «E con la seduzione, o ti converti e cambi vita o cerchi di fare compromesso: ma un po’ di qua e un po’ di là, un po’ di qua e un po’ di là. ‘Sì sì, io seguo il Signore, ma mi piace questa seduzione, ma un po’…’. E tu incominci a fare una vita cristiana doppia. Per usare la parola del grande Elia al popolo di Israele in quel momento: ‘Voi zoppicate dalle due gambe’. Zoppicare dalle due gambe, senza averne una ferma. È la vita di compromesso: ‘Sì, io sono cristiano, seguo il Signore, sì, ma questo lo lascio entrare, questo…’. E così sono i tiepidi, coloro che vanno sempre al compromesso: cristiani di compromesso. Anche noi tante volte facciamo questo: il compromesso. Quando il Signore ci fa sapere la strada, anche con i comandamenti, anche con l’ispirazione dello Spirito Santo, ma a me piace questo, e cerco il modo di andare per i due binari, zoppicando dalle due gambe». Che lo Spirito Santo, l’invocazione finale del Papa, ci « illumini perché nessuno abbia un cuore perverso: «Un cuore duro, che ti porti alla pusillanimità; un cuore ostinato che ti porti alla ribellione, che ti porti alla ideologia; un cuore sedotto, schiavo della seduzione, che ti porti a un cristianesimo di compromesso».