Vita Chiesa

Papa Francesco, Regina Coeli, no ad ambizione, pigrizia e orgoglio. Appello per il Nicaragua

«Gesù risana attraverso il suo essere pastore che dà la vita», ha proseguito: «Dando la sua vita per noi, Gesù dice a ciascuno: ‘La tua vita vale così tanto per me, che per salvarla do tutto me stesso’. È proprio questo offrire la sua vita che lo rende Pastore buono per eccellenza, colui che risana, colui che permette a noi di vivere una vita bella e feconda».

«Lasciarci conoscere da lui», l’imperativo da raccogliere per il cristiano: «Gesù non parla di una conoscenza intellettiva, no, ma di una relazione personale, di predilezione, di tenerezza reciproca», ha precisato Francesco, spiegando che ciò significa «non chiudersi in sé stessi, aprirsi al Signore, perché lui mi conosca. Egli è attento a ciascuno di noi, conosce in profondità il nostro cuore: conosce i nostri pregi e i nostri difetti, i progetti che abbiamo realizzato e le speranze che sono andate deluse. Ma ci accetta così come siamo, anche con i nostri peccati, per guarirci, per perdonarci, ci guida con amore, perché possiamo attraversare sentieri anche impervi senza smarrire la via. Ci accompagna lui». Di qui la necessità di abbandonare «gli atteggiamenti autoreferenziali per incamminarsi su strade nuove, indicate da Cristo stesso e aperte su vasti orizzonti». «Quando nelle nostre comunità si raffredda il desiderio di vivere il rapporto con Gesù, di ascoltare la sua voce e di seguirlo fedelmente, è inevitabile che prevalgano altri modi di pensare e di vivere che non sono coerenti col Vangelo», ha ammonito il Papa.

«Sono preoccupato per quanto sta accadendo in questi giorni in Nicaragua, dove, in seguito a una protesta sociale, si sono verificati scontri, che hanno causato anche alcune vittime», ha detto il Papa, al termine del Regina Coeli, in cui ha espresso la sua «vicinanza nella preghiera» a quel Paese, unendosi ai vescovi «nel chiedere che cessi ogni violenza, si eviti un inutile spargimento di sangue e le questioni aperte siano risolte pacificamente e con senso di responsabilità».

«Ringraziamo il Signore perché continua a suscitare nella Chiesa storie d’amore per Gesù Cristo, a lode della sua gloria e al servizio dei fratelli», ha detto inoltre Francesco nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: «Oggi, in particolare, ringraziamo per i nuovi sacerdoti che ho ordinato poco fa nella basilica di San Pietro. E chiediamo al Signore che mandi tanti buoni operai a lavorare nel suo campo, come pure moltiplichi le vocazioni alla vita consacrata e al matrimonio cristiano». Poi il Papa ha dato la benedizione ai 30mila fedeli in piazza San Pietro insieme a 4 dei 16 nuovi sacerdoti ordinati poco prima, che si sono affacciati alla finestra insieme a lui.