Vita Chiesa

Papa Francesco: a Collegio Spagnolo, «il carrierismo ecclesiastico è una peste»

«Amare con tutto il cuore – ha osservato il Pontefice – significa farlo senza riserve, senza dubbi, senza interessi illegittimi, senza cercare per se stessi alcun vantaggio personale o nella carriera». La carità pastorale presuppone di «andare incontro all’altro comprendendolo, accettandolo e perdonandolo con tutto il cuore». Ma, ha avvertito, «non è possibile crescere da soli in questa carità», per questo «il Signore ci ha chiamato a essere una comunità», affinché tale carità sia legata in maniera speciale «al ministero e alla fraternità». Per il Santo Padre, questo «non è passato di moda»: si tratta di una «sfida permanente per superare l’individualismo, vivere la diversità come un dono, cercando l’unità del corpo sacerdotale, che è segno della presenza di Dio nella vita della comunità».

«Amare con tutta l’anima», per Francesco, si traduce con l’essere «disposti a offrire la vita. Questa è una attitudine deve persistere nel tempo e abbracciare tutto il nostro essere». Perciò, «la formazione di un sacerdote non può essere solo accademica, anche se è molto importante e necessaria, ma deve essere un processo integrale, che abbracci tutti gli aspetti della vita», perché la formazione «serve per crescere e al tempo stesso avvicinarsi a Dio e ai fratelli». Di qui l’importanza del «discernimento», per vagliare «ciò che viene dallo Spirito»; una grazia che «dobbiamo chiedere in ginocchio», perché solo queste basi potranno formare «al discernimento che porta alla Resurrezione e alla vita». Francesco ha ribadito: «La formazione di un sacerdote non può essere solo accademica»: da qui «nascono tutte le ideologie che appestano la Chiesa, di un segno o dell’altro, dell’accademicismo clericale». Allora, «sono quattro i pilastri della formazione: formazione accademica, spirituale, comunitaria e apostolica», che devono «interconnettersi» tra loro.

«Amare con tutte le forze ci ricorda che lì dove è il nostro tesoro è il nostro cuore», ha ricordato Francesco. «Non ci possiamo accontentare di una vita ordinata e comoda, che ci permetta di vivere senza preoccupazioni, senza sentire l’esigenza di coltivare uno spirito di povertà radicato nel cuore di Cristo», ha sottolineato il Pontefice, che ha, quindi, ammonito: «Il diavolo sempre entra dalle tasche». Un invito, poi, a rinunciare volontariamente «al superfluo per essere più vicini ai poveri e ai deboli». Ricordando il beato Domingo y Sol per il quale si doveva essere disposti a «vendere la camicia», il Santo Padre ha scherzato: «Non chiederò tanto! Preti descamisados, no, semplicemente testimoni di Gesù», attraverso la semplicità e l’austerità della vita» per essere «promotori credibili di una vera giustizia sociale». E, ha concluso, «per favore, come fratello, padre, amico, per favore, evitate il carrierismo ecclesiastico: è una peste».