Vita Chiesa

Papa Francesco a Diocesi Isernia: «I problemi si superano con la solidarietà»

«Il clima festoso di questo nostro incontro non può tuttavia far dimenticare i numerosi e gravi problemi che ancora affliggono la vostra terra». Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza la diocesi di Isernia-Venafro. «Penso specialmente – ha precisato – al cronico problema della disoccupazione, che tocca soprattutto le giovani generazioni, che sempre più prendono la strada verso altri Paesi; penso anche alla mancanza di servizi adeguati alle effettive necessità delle persone – in particolare anziani, ammalati e disabili – e delle famiglie». Di fronte a questo «scenario preoccupante», «si rende necessaria una mobilitazione generale, che unisca gli sforzi della popolazione, delle Istituzioni, dei privati e delle diverse realtà civili. Non si possono rimandare passi concreti per favorire l’aprirsi di nuovi posti di lavoro dando così, soprattutto ai giovani, la possibilità di realizzare sé stessi mediante un’onesta attività lavorativa». Inoltre, l’Anno giubilare Celestiniano offre «l’opportunità di ritornare a Cristo, al Vangelo, di riconciliarsi con Dio e con il prossimo. E così rinasce il desiderio di portare il suo amore a tutti, soprattutto alle persone sole, emarginate, umiliate dalla sofferenza, dall’ingiustizia sociale; a tanti che, stanchi di parole umane, sentono una profonda nostalgia di Dio».

Ricordando l’Anno Santo della misericordia, il Papa ha auspicato: «Possano questi tempi forti suscitare un vigoroso slancio missionario specialmente nelle parrocchie». Ogni comunità parrocchiale è chiamata ad essere «luogo privilegiato dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo; casa di preghiera raccolta intorno all’Eucaristia; vera scuola della comunione, dove l’ardore della carità prevalga sulla tentazione di una religiosità superficiale e arida». Non solo: «Quando le difficoltà sembrano offuscare le prospettive di un futuro migliore, quando si sperimenta il fallimento e il vuoto attorno a noi, è il momento della speranza cristiana, fondata nel Signore Risorto e accompagnata da un ampio sforzo caritativo verso i più bisognosi. Ecco allora che il vostro cammino diocesano, già lodevolmente orientato a questa via della carità, potrà coinvolgere più persone e più realtà sociali e istituzionali nell’accostare chi è senza casa e senza lavoro, come pure quanti sono afflitti da antiche e nuove povertà, non soltanto per provvedere alle loro necessità urgenti, ma per costruire insieme con loro una società più accogliente, più rispettosa delle diversità, più giusta e solidale».

Infine, ha ricordato: «I problemi si superano con la solidarietà. Vi incoraggio perciò ad essere testimoni di solidarietà nelle vostre città e nei vostri paesi, al lavoro, a scuola, in famiglia, nei luoghi di ritrovo».

All’inizio dell’udienza il Papa aveva alluso scherzosamente a Celestino V, il Papa del gran rifiuto, che si dimise e tornò a fare l’eremita in Molise: «Dal momento in cui sono entrato ho visto la vostra gioia, ma siete gioiosi voi, eh? Siete gioiosi. Adesso capisco un po’, perché Papa Celestino non si trovava bene a Roma ed è tornato da voi, per la vostra gioia».