Vita Chiesa

Papa Francesco a Polizia: Giubileo sia tempo di riconciliazione con Dio e con i fratelli

«Siete chiamati ad un impegno più grande per far sì che le celebrazioni e gli eventi collegati con il Giubileo straordinario si svolgano in modo regolare e proficuo», le parole di Francesco, che ha assicurato: «L’ordine esteriore, sul quale voi vegliate con attenta premura, non mancherà di favorire quello interiore, permeato di serenità e di pace». Esprimendo la sua «riconoscenza» per il «prezioso servizio alla Sede Apostolica e alla Città del Vaticano» e «apprezzamento per il lavoro che svolgete con professionalità e senso del dovere», il Papa – che ha salutato tra gli altri il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia Italiana, e il questore di Roma, Nicolò D’Angelo – si è dichiarato «riconoscente anche per la vostra presenza nelle visite pastorali che compio in Italia». Poi il riferimento al presepe ancora esposto in piazza San Pietro: «Quel Bambino è il vero consolatore dei cuori, la luce vera che rischiara la nostra vita, vincendo l’oscurità del peccato. In Lui abbiamo contemplato il volto della misericordia di Dio Padre, e abbiamo accolto il rinnovato invito a convertirci all’amore e al perdono». «Che questa esperienza spirituale ci accompagni durante l’intero Anno Santo!», l’auspicio di Francesco: «Che il Giubileo della misericordia sia per tutti un tempo forte dello spirito, tempo di riconciliazione con Dio e con i fratelli». «Tutti noi abbiamo bisogno di riconciliarci, tutti», ha proseguito il Papa a braccio: «Tutti abbiamo qualcosa con un fratello, in famiglia, con un amico. E questo è il tempo della riconciliazione, per fare pace». «Quando esco in piazza, quando vado e vi vedo, prego per voi e lo faccio di cuore», ha assicurato Francesco ai poliziotti e alle loro famiglie, concludendo il suo discorso ancora a braccio: «E vi chiedo per favore di pregare per me, perché questo non è un lavoro facile!», la richiesta finale.