Vita Chiesa

Papa Francesco: a Roaco, «identità e vocazione Gerusalemme va preservata»

«Dai luoghi santi, dove il sogno di Dio si è compiuto nel mistero dell’Incarnazione e della Morte e Risurrezione di Gesù Cristo – ha detto il Pontefice nel discorso consegnato – venga un rinnovato spirito di fortezza che animi i cristiani della Terra Santa e del Medio Oriente nel comprendere la loro specifica vocazione e nel dare ragione della fede e della speranza».

«I figli e le figlie delle Chiese Orientali cattoliche possano custodire la loro carica profetica, di annuncio del Vangelo di Gesù, anche nei contesti spesso più secolarizzati del nostro Occidente, dove giungono come emigrati o rifugiati. Possano trovare accoglienza sia sul piano pratico sia nell’ambito della vita ecclesiale, conservando e sviluppando il patrimonio delle proprie tradizioni». È l’auspicio espresso da Papa Francesco che oggi ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) in occasione della 91ma Assemblea Plenaria che quest’anno coincide con il 50° di fondazione della Roaco. «Essi – ha sottolineato il Pontefice nel discorso consegnato – sono in grado di testimoniare ai nostri cuori, a volte intorpiditi, che vale ancora la pena di vivere e di soffrire per il Vangelo, pur essendo in minoranza o persino perseguitati, perché il Vangelo è la gioia e la vita degli uomini e delle donne di ogni tempo».

«Il Medio Oriente oggi è un crocevia di situazioni difficili, sofferenti, e anche in Medio Oriente c’è il rischio – non voglio dire la volontà di qualcuno – il rischio di cancellare i cristiani. Un Medio Oriente senza cristiani. Non sarebbe un Medio Oriente», ha quindi denunciato Papa Francesco. «Il Medio Oriente oggi soffre, piange – ha aggiunto Francesco – e le potenze mondiali guardano il Medio Oriente non con tanta preoccupazione per la cultura, la fede, la vita di quei popoli, ma sì, lo guardano, per prendere un pezzo e avere più dominio». Di fatto, ha detto il Papa secondo quanto riportato da Vatican News, il numero dei cristiani in quelle terre, culla del cristianesimo, diminuisce: «E tanti non vogliono tornare perché la sofferenza è forte». «C’è un grande peccato in Medio Oriente, e lo soffre la povera gente. Il peccato della voglia di potere, il peccato della guerra, ogni volta, più forte, più forte… Anche con armamenti sofisticati. E soffre la gente, i bambini», ha concluso Francesco.