Vita Chiesa

Papa Francesco a Santa Sofia. Alle badanti: «Siete preziose, portate in molte famiglie italiane la fede»

Nella suo discorso, pronunciato in gran parte a braccio dopo l’indirizzo di saluto di Sua Beatitudine Svjatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Francesco ha parlato delle mamme e delle nonne ucraine, che «hanno trasmesso la fede, con coraggio» e ha elogiato le badanti: «Siete preziose e portate in molte famiglie italiane l’annuncio di Dio nel migliore dei modi, quando con il vostro servizio vi prendete cura delle persone attraverso una presenza premurosa e non invadente. Questo è molto importante: non invadente, fatta di testimonianza… E allora fa dire: ‘Questa donna è buona…’; e la fede viene, viene trasmessa la fede».

«Vi invito a considerare il vostro lavoro, faticoso e spesso poco appagante, non solo come un mestiere, ma come una missione», ha proseguito il Papa: «Siete i punti di riferimento nella vita di tanti anziani, le sorelle che fanno loro sentire di non essere soli. Portate il conforto e la tenerezza di Dio a chi, nella vita, si dispone a prepararsi all’incontro con lui. È un grande ministero di prossimità e di vicinanza, gradito a Dio, di cui vi ringrazio. E voi, che fate questo mestiere di badanti degli anziani, vedete che loro vanno al di là, e forse li dimenticate, perché ne viene un altro, e un altro… Sì, ricordate i nomi… Ma saranno loro ad aprirvi la porta, lassù, saranno loro». All’inizio del suo saluto, il Papa ha citato tre figure importanti per la comunità e per lui stesso: il card. Slipyj, che ha voluto ed edificato la basilica di Santa Sofia; il vescovo Chmil, «una persona che mi ha fatto tanto bene», ha detto il Papa spiegando che quando era ragazzo, in Argentina, ha imparato da lui «a servire la Messa, a leggere l’alfabeto vostro, da lui ho appreso la bellezza della vostra liturgia; dai suoi racconti la viva testimonianza di quanto la fede sia stata provata e forgiata in mezzo alle terribili persecuzioni ateiste del secolo scorso». La terza persona citata da Francesco è il card. Husar, «guida e fratello maggiore di tanti».