Vita Chiesa

Papa Francesco a detenuti: i cuori non siano «blindati alla speranza». No a «incarcerare» la dignità

Per il Pontefice, riferisce Radio Vaticana, è anzitutto necessaria una conversione culturale, «dove non ci si rassegni a pensare che la pena possa scrivere la parola fine sulla vita; dove si respinga la via cieca di una ingiustizia punitiva e non ci si accontenti di una giustizia solo retributiva; dove ci si apra a una giustizia riconciliativa e a prospettive concrete di reinserimento; dove l’ergastolo non sia una soluzione ai problemi, ma un problema da risolvere». Incarcerando «definitivamente» la dignità, il monito del Papa, «non c’è più spazio, nella società, per ricominciare e per credere nella forza rinnovatrice del perdono». In Dio, ricorda invece, c’è «sempre un posto per ricominciare, per essere consolati e riabilitati dalla misericordia che perdona». Francesco scrive di immaginare nello sguardo dei suoi destinatari «tante fatiche, pesi e delusioni, ma anche di intravedere la luce della speranza», che incoraggia «a non soffocare mai» pregando per loro e chiedendo a chi ha «la responsabilità e la possibilità», di aiutarli i detenuti a far sì che la speranza non si spenga.