Vita Chiesa

Papa Francesco a famiglia Paolina: «Spendervi al servizio della gente»

Una ricorrenza che, osserva il Papa, «vi offre l’opportunità di rinnovare l’impegno nel vivere la fede e comunicarla, in particolare mediante gli strumenti editoriali e multimediali, tipici del vostro carisma». Di qui l’incoraggiamento a «proseguire sulla strada che don Alberione ha aperto e la vostra Famiglia ha percorso finora, sempre tenendo lo sguardo rivolto a vasti orizzonti». Non dobbiamo mai dimenticare, ha aggiunto citando l’Evangelii Gaudium, «che ‘l’evangelizzazione è essenzialmente connessa con la proclamazione del Vangelo a coloro che non conoscono Gesù Cristo o lo hanno sempre rifiutato. Molti di loro cercano Dio segretamente, mossi dalla nostalgia del suo volto, anche in paesi di antica tradizione cristiana. Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno’». Una «spinta alle ‘genti’, ma anche alle periferie esistenziali», una spinta «cattolica», ha osservato, che voi «avete proprio nel sangue, nel Dna».

La Chiesa, ha fatto notare ancora il Papa, è «popolo in cammino»; questo «ci impedisce di restare prigionieri delle strutture terrene e mondane», ed è espressione di quella speranza cristiana di cui «le persone consacrate sono speciali testimoni, soprattutto con uno stile di vita improntato alla gioia» che scaturisce «dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore».

Il beato Giacomo Alberione, ha quindi evidenziato il Pontefice, «scorgeva nell’annuncio di Cristo e del Vangelo alle masse popolari la carità più autentica e più necessaria che si potesse offrire agli uomini e alle donne assetati di verità e di giustizia». Per questo «i vasti orizzonti dell’evangelizzazione e l’urgente necessità di testimoniare il messaggio evangelico a tutti costituiscono il campo del vostro apostolato». La fantasia della carità «non conosce limiti e sa aprire strade sempre nuove per portare il soffio del Vangelo nelle culture e nei più diversi ambiti sociali».

Per il Papa, «una così urgente missione richiede incessante conversione personale e comunitaria. Solo cuori totalmente aperti all’azione della Grazia sono in grado di interpretare i segni dei tempi e di cogliere gli appelli dell’umanità bisognosa di speranza e di pace».