Vita Chiesa

Papa Francesco a incontro sindaci: «molte speranze» dal vertice di Parigi

«La Laudato si’ non è un’enciclica verde, ma un’enciclica sociale» perché «la cura dell’ambiente è un’ecologia umana», ha esordito Papa Francesco, arrivato questa sera nell’Aula nuova del Sinodo dove sta per concludersi il workshop «Modern slavery and climate change: the commitment of the cities», promosso oggi dalle Pontificie Accademie delle scienze e delle scienze sociali con l’obiettivo di «far fruttificare al massimo» l’enciclica «Laudato si’» per «renderla operativa», aveva spiegato in apertura il cancelliere delle due Accademie, monsignor Marcelo Sánchez Sorondo. Analizzando la situazione delle città, il Papa ha ricordato che in esse «la gente soffre anche per gli effetti della mancata cura per l’ambiente», che ha «ricadute sulla disoccupazione», fa aumentare «il lavoro nero» ma anche le «attività criminose».

Il Papa ha ricordato anche la piaga della deforestazione nel mondo rurale e si è inoltre soffermato sulla «fortissima schiavitù mineraria», su «che cosa significa oggi l’uso di elementi per il lavaggio dei minerali, che hanno incidenza anche sulle malattie. La grande responsabilità del mondo minerario è proprio questo effetto di rimbalzo». «Sono contendo – ha proseguito – di sapere che avete riflettuto su questo fenomeno soprattutto per quanto riguarda le gradi città». Un’emergenza su cui, ha sottolineato, «bisogna coinvolgere le Nazioni Unite».

Da Papa Francesco «molte speranze» che al vertice di Parigi si raggiungano obiettivi concreti in ambito climatico ma «soprattutto nella lotta contro il traffico delle persone e lo sfruttamento degli esseri umani». Richiamando una riflessione di Romano Guardini sulle «forme di incultura», il Pontefice ha fatto notare che l’uomo ha ricevuto il mandato di «rispettare, curare e far crescere la terra; è la cultura che Dio ci ha dato», ma quando «l’uomo non cura la terra si porta fuori da quella cultura, gli sfugge dalle mani».

«L’energia atomica – ha esemplificato – è buona, può aiutare, ma si può arrivare a Hiroshima e Nagasaki». Richiamando la riflessione di un rabbino medioevale sulla torre di Babele, per cui i mattoni erano più pregiati della vita degli operai che morivano nella costruzione, Papa Francesco ha messo in guardia anche oggi da questo rischio. Il Santo Padre ha quindi espresso apprezzamento per «l’appello» delle Pontificie Accademie «ai sindaci» perché, «anche se questa coscienza ecologica parte dal centro verso la periferia, il lavoro più serio, più profondo, lo deve fare la periferia verso il centro, lo dovete fare voi sindaci per la costruzione di questa coscienza». Secondo il Papa, «se il lavoro non parte dalle periferie verso il centro non avrà alcun effetto». Di cui il ruolo dei sindaci: «Vi ringrazio – ha concluso – perché vi siete riuniti qui come periferie serie».