Vita Chiesa

Papa Francesco: a patriarca copto Tawadros II, «rendere visibile la comunione che ci unisce»

«Anche se siamo ancora in cammino verso il giorno in cui ci riuniremo alla stessa mensa eucaristica, siamo in grado già ora di rendere visibile la comunione che ci unisce». Così Papa Francesco sottolinea in una lettera al patriarca copto Tawadros II, in occasione della Giornata dell’amicizia copto-cattolica (10 maggio), «ricordando con piacere il terzo anniversario del nostro fraterno incontro a Roma il 10 maggio 2013». Il Papa ripercorre, «con gratitudine al Signore nostro Dio», «i passi che abbiamo compiuto sulla via della riconciliazione e dell’amicizia. Dopo secoli di silenzio, incomprensioni e anche ostilità, cattolici e copti sempre più si stanno incontrando l’un l’altro, entrando in dialogo e cooperando reciprocamente nel proclamare il Vangelo e nel servire l’umanità». «In questo rinnovato spirito di amicizia – prosegue il Pontefice – il Signore ci aiuti a vedere che il legame che ci unisce nasce dalla medesima chiamata alla missione che abbiamo ricevuto dal Padre il giorno del battesimo». «Possa lo Spirito Santo», chiede, «unirci sempre più nel vincolo dell’amore cristiano e guidarci nel nostro comune pellegrinaggio, in verità e carità, verso la piena comunione». E già ora «copti e cattolici – evidenzia Bergoglio – possono testimoniare insieme valori importanti come la santità e la dignità di ogni vita umana, la santità del matrimonio e della vita familiare, e il rispetto per la creazione affidataci da Dio. Di fronte alle molte sfide contemporanee, copti e cattolici sono chiamati a offrire una comune risposta fondata sul Vangelo». Infine, un pensiero per «le comunità cristiane in Egitto e nel Medio Oriente, molte delle quali stanno sperimentando grandi privazioni e situazioni tragiche». «Sono ben consapevole della sua grave preoccupazione per la situazione in Medio Oriente, specialmente in Iraq e la Siria, dove i nostri fratelli e sorelle cristiani e le altre comunità religiose sono esposti a sofferenze quotidiane – scrive il Pontefice al patriarca copto Tawadros II -. Possa Dio nostro Padre concedere pace e consolazione a tutti coloro che soffrono e ispirare la comunità internazionale a rispondere saggiamente e giustamente a una tale violenza senza precedenti».