Vita Chiesa

Papa Francesco: a politici di Marsiglia, «costruite ponti, fatevi prossimi ai poveri, accogliete migranti e rifugiati»

«Nei vostri territori», ha detto Francesco, «affrontate problemi che costituiscono per voi, nell’esercizio della vostra missione, altrettante sfide». In effetti, ha osservato richiamando la Laudato si’, «la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine». Nel sottolineare «la ricchezza delle diversità» presenti nella regione, «reali potenzialità sul piano umano, economico, sociale, culturale e anche religioso», Francesco esorta, citando Evangelii gaudium, ad «avere a cuore la ricerca dello sviluppo integrale di tutti». In questa prospettiva, avverte, «i valori di libertà, di uguaglianza, di fraternità costituiscono dei capisaldi e un orizzonte per l’esercizio delle vostre responsabilità. Davanti ai problemi della società, è anche necessario diventare i promotori di un vero dibattito su valori e orientamenti riconosciuti comuni a tutti. A tale dibattito, l’incoraggiamento del Pontefice, «i cristiani sono chiamati a partecipare con i credenti di tutte le religioni e tutti gli uomini di buona volontà, al fine di favorire lo sviluppo di una cultura dell’incontro».

«Costruire ponti tra le persone che si trovano in differenti condizioni sociali, economiche, culturali e religiose, come pure tra le diverse generazioni». È una delle consegne affidate dal Papa ai parlamentari e ai politici della Provincia di Marsiglia. «Vi incoraggio – ha aggiunto Francesco – a essere anche creatori di legami, tra gli spazi urbani e quelli rurali, tra il mondo degli studi e quello delle professioni, affinché il dinamismo dei vostri territori sia sempre arricchito dalle varie specificità. Da ultimo, siete chiamati a cercare sempre di farvi prossimi degli altri, specialmente delle persone in situazione di precarietà; a non rassegnarvi mai alla disparità sociale, radice dei mali della società, ma a promuovere una conversione ecologica integrale al servizio della salvaguardia della nostra casa comune». «Penso anche ai migranti e ai rifugiati che sono fuggiti dai loro Paesi a causa della guerra, della miseria, della violenza – ha proseguito Francesco – e a ciò che è già stato fatto per venire in loro aiuto. Si tratta di perseverare nella ricerca di mezzi compatibili con il bene di tutti, per accoglierli, proteggerli, promuovere il loro sviluppo umano integrale e integrarli ». Così, ha concluso, «si può contribuire alla costruzione di una società più giusta, più umana e più fraterna».