Vita Chiesa

Papa Francesco a tre nuovi nunzi: non siete stati ordinati vescovi «per gli affari, la mondanità, la politica»

«Non per le altre cose», ha proseguito a braccio: «Non per gli affari, non per la mondanità, non per la politica». «Episcopato», infatti, «è il nome di un servizio, non di un onore»: «Al vescovo compete più il servire che il dominare, secondo il comandamento del Maestro: ‘Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve’». «Sempre in servizio, sempre», l’invito di Francesco, che poi ha aggiunto fuori testo: «Fuggite dalla tentazione di diventare principi».

«Primo compito del vescovo è la preghiera. Un vescovo che non prega non compie il suo dovere, non riempie la sua vocazione». È una delle aggiunte personali del Papa all’omelia rituale prevista nell’edizione italiana del Pontificale Romano per l’Ordinazione dei vescovi, utilizzata per l’ordinazione episcopale dei tre nuovi nunzi apostolici. «La preghiera del vescovo, il primo compito del vescovo», ha aggiunto a braccio il Papa per commentare le esortazioni contenute nel rito: «Annunciate la Parola in ogni occasione: opportuna e non opportuna. Ammonite, rimproverate, esortate con ogni magnanimità e dottrina. E mediante l’orazione e l’offerta del sacrificio per il vostro popolo, attingete dalla pienezza della santità di Cristo la multiforme ricchezza della divina grazia». «Quando sono andate dagli apostoli le vedove a lamentarsi perché non si preoccupavano tanto di loro – ha proseguito a braccio – con la forza dello Spirito Santo hanno inventato il diaconato. E Pietro, quando spiega questo, dice: ‘A noi la preghiera e l’annunzio della Parola’. Primo compito del vescovo è la preghiera. Un vescovo che non prega non compie il suo dovere, non riempie la sua vocazione».

«Vicinanza ai presbiteri, per favore: che possano trovare il vescovo lo stesso giorno o al massimo il giorno dopo nel quale lo cercano», ha poi detto, a braccio, il Papa. «Nella Chiesa a voi affidata siate fedeli custodi e dispensatori dei misteri di Cristo, posti dal Padre a capo della sua famiglia seguite sempre l’esempio del Buon Pastore, che conosce le sue pecore, da esse è conosciuto e per esse non ha esitato a dare la vita», le parole di Francesco, a proposito dell’amore del vescovo: «Amate, amate con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio vi affida. Anzitutto, amate i presbiteri e i diaconi. Sono vostri collaboratori». «Vicinanza ai sacerdoti», ha ripetuto il Papa: «Ma anche amate i poveri, gli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Esortate i fedeli a cooperare all’impegno apostolico e ascoltateli volentieri». «Abbiate viva attenzione a quanti non appartengono all’unico ovile di Cristo, perché essi pure vi sono stati affidati nel Signore», l’altra esortazione del Papa sulla base del rito: «E ricordatevi che nella Chiesa cattolica, radunata nel vincolo della carità siete uniti al Collegio dei vescovi e dovete portare in voi la sollecitudine di tutte le Chiese, soccorrendo generosamente quelle che sono più bisognose di aiuto. E vegliate con amore su tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo vi pone a reggere la Chiesa di Dio. Vegliate nel nome del Padre, del quale rendete presente l’immagine; nel nome di Gesù Cristo, suo Figlio, dal quale siete costituiti maestri, sacerdoti e pastori. Nel nome dello Spirito Santo che dà vita alla Chiesa e con la sua potenza sostiene la nostra debolezza. Così sia!».