Vita Chiesa

Papa Francesco a vescovi Estonia e Lettonia: anche tra i cristiani più divorzi e separazioni

«Oggi il matrimonio è spesso considerato una forma di gratificazione affettiva che può costituirsi in qualsiasi modo e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno». È l’allarme del Papa, secondo il quale «tale concezione riduttiva influisce anche sulla mentalità dei cristiani, causando una facilità nel ricorrere al divorzio o alla separazione di fatto». «Noi Pastori – il compito del Papa affidato ai presuli di Estonia e Lettonia, nel discorso a loro rivolto – siamo chiamati a interrogarci sulla preparazione al matrimonio dei giovani fidanzati e anche su come assistere quanti vivono queste situazioni, affinché i figli non ne diventino le prime vittime e i coniugi non si sentano esclusi dalla misericordia di Dio e dalla sollecitudine della Chiesa, ma siano aiutati nel cammino della fede e dell’educazione cristiana dei figli».

«In una società che, dopo essere stata a lungo oppressa da regimi fondati su ideologie contrare alla dignità e alla libertà umana», bisogna «misurarsi con altre pericolose insidie, quali il secolarismo e il relativismo». È l’analisi del Papa della situazione di Estonia e Lettonia, delineata ai rispettivi vescovi ricevuti oggi in udienza. «Vi esorto a proseguire instancabili – l’invito di Francesco ai presuli – senza mai perdere la fiducia, nell’annunciare il Vangelo di Cristo, parola di salvezza per gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura». Ai sacerdoti, il Papa ha raccomandato di «sensibilizzare le famiglie, le parrocchie e l’intera comunità cristiana, perché i ragazzi e i giovani siano aiutati a rendersi disponibili alla chiamata di Dio».

Per il Papa, inoltre, «il coinvolgimento dei fedeli laici è indispensabile», per «portare avanti quelle responsabilità che, secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II, essi sono chiamati ad assumere in campo culturale, sociale, politico, ma anche caritativo e catechistico». Ai vescovi, Francesco ha affidato il compito di «vigilare e stimolare affinché a livello diocesano e parrocchiale, come pure nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali, essi possano formare le loro coscienze e approfondire il senso della Chiesa, in particolare la conoscenza della sua dottrina sociale».