Vita Chiesa

Papa Francesco ai Luterani: no a «nuove differenze» su questioni legate a dignità persona

Malgrado le «questioni ancora aperte», «non dobbiamo rassegnarci ma piuttosto concentrarci sul prossimo passo possibile», ha detto il Papa: «Non dimentichiamo che stiamo facendo insieme un cammino di amicizia, di stima reciproca e di ricerca teologica, un cammino che ci fa guardare speranzosi al futuro». «L’obiettivo comune dell’unità piena e visibile dei cristiani sembra a volte allontanarsi a causa di diverse interpretazioni, all’interno del dialogo, su ciò che è la Chiesa e la sua unità», ha osservato Francesco, secondo il quale «malgrado queste questioni ancora aperte, non dobbiamo rassegnarci ma piuttosto concentrarci sul prossimo passo possibile». Per questo il 21 novembre scorso «le campane di tutte le cattedrali in Germania sono state fatte suonare, per invitare in ogni luogo i fratelli cristiani ad un servizio liturgico comune per il cinquantesimo anniversario della promulgazione del decreto Unitatis redintegratio del Concilio Vaticano II».

«Mi rallegro che la Commissione di dialogo bilaterale tra la Conferenza episcopale tedesca e la Chiesa evangelica-luterana della Germania sta per terminare il suo lavoro sul tema ‘Dio e la dignità dell’uomo’», lo spunto di attualità citato dal Papa. «Di grandissima attualità», ha affermato, «sono le questioni relative alla dignità della persona umana all’inizio e alla fine della sua vita, così come quelle attinenti alla famiglia, al matrimonio e alla sessualità, che non possono essere taciute o tralasciate solo perché non si vuole mettere a repentaglio il consenso ecumenico finora raggiunto». «Sarebbe un peccato se, su tali importanti questioni legate all’esistenza umana, si verificassero nuove differenze confessionali», ha ammonito Papa Francesco, secondo il quale «il dialogo ecumenico oggi non può più essere separato dalla realtà e dalla vita delle nostre Chiese».

Altro appuntamento importante, per il Papa, il 2017, anno in cui «i cristiani luterani e cattolici commemoreranno congiuntamene il quinto centenario della Riforma». In quella occasione, «luterani e cattolici avranno la possibilità per la prima volta di condividere una stessa commemorazione ecumenica in tutto il mondo, non nella forma di una celebrazione trionfalistica, ma come professione della nostra fede comune nel Dio Uno e Trino. Al centro di questo evento ci saranno dunque la preghiera comune e l’intima richiesta di perdono rivolte al nostro Signore Gesù Cristo per le reciproche colpe, insieme alla gioia di percorrere un cammino ecumenico condiviso». A ciò fa riferimento «in maniera significativa», per il Papa, il documento prodotto dalla Commissione luterana-cattolica per l’unità, pubblicato l’anno scorso e intitolato «Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterana-cattolica della Riforma nel 2017». «Nonostante le differenze teologiche che permangono in varie questioni di fede, la collaborazione e la convivenza fraterna caratterizzano la vita delle nostre Chiese e Comunità ecclesiali, impegnate oggi in un comune cammino ecumenico», ha sottolineato il Papa, ricordando che «la responsabilità ecumenica è un compito essenziale della Chiesa».