Vita Chiesa

Papa Francesco ai rabbini europei: preoccupazione per tendenze antisemite in Europa

«Ogni cristiano – ha detto il Papa – non può che essere fermo nel deplorare ogni forma di antisemitismo, manifestando al popolo ebraico la propria solidarietà». Francesco ha quindi ricordato la recente commemorazione del 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, che «ha visto il consumarsi della grande tragedia della Shoah». Ed ha affermato: «La memoria di quanto accaduto, nel cuore dell’Europa, serva da monito alla presente e alle future generazioni. Vanno altresì condannate dappertutto le manifestazioni di odio e di violenza contro i cristiani e contro i fedeli di altre religioni».

Nel suo discorso ai membri della Conferenza dei rabbini europei che raggruppa oggi circa 600 rabbini, il Papa ha ricordato un’altra sfida «quanto mai importante» per l’Europa di oggi: quella di «dare rilievo alla dimensione spirituale e religiosa della vita umana». «In una società sempre più segnata dal secolarismo e minacciata dall’ateismo – ha detto il Santo Padre – si corre il rischio di vivere come se Dio non esistesse. L’uomo è spesso tentato di mettersi al posto di Dio, di considerarsi il criterio di tutto, di pensare di poter controllare ogni cosa, di sentirsi autorizzato ad usare tutto ciò che lo circonda secondo il proprio arbitrio». Da qui il ruolo delle comunità religiose. «Ebrei e cristiani hanno il dono e la responsabilità di contribuire a mantenere vivo il senso religioso degli uomini di oggi e della nostra società, testimoniando la santità di Dio e quella della vita umana: Dio è santo, e santa e inviolabile è la vita da lui donata». Papa Francesco si è rallegrato che il dialogo tra la Chiesa cattolica e le comunità ebraiche proceda ormai da quasi mezzo secolo «in maniera sistematica», ricordando a questo proposito il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, che sarà celebrato il prossimo 28 ottobre. «Con gratitudine al Signore, ripensiamo a questi anni rallegrandoci per i progressi fatti e per l’amicizia che, nel frattempo, è andata crescendo tra di noi».