Vita Chiesa

Papa Francesco al nuovo Patriarca greco-melkita: «Medio Oriente, pastori chiamati a unità e comunione»

«L’elezione di Vostra Beatitudine – scrive il Papa – avviene in una situazione delicata per la vostra venerabile Chiesa greco-melkita e in un momento in cui molte comunità cristiane del Medio Oriente sono chiamate a testimoniare in maniera speciale la loro fede in Cristo morto e resuscitato». Papa Francesco si dice poi certo che il nuovo Patriarca saprà «in fraterna armonia con tutti i Padri del Sinodo» e «con saggezza evangelica» essere «al servizio dei fedeli della Chiesa greco-melkita» e «testimone fedele e autentico del Risorto».

«Ho preso il nome di Youssef. Mi spenderò interamente per preservare il patrimonio orientale e per mantenere l’unità indefettibile con la Santa Sede di Roma». Con queste parole il vescovo Joseph Absi, fino ad oggi vicario patriarcale dell’arcieparchia di Damasco (Siria), annuncia in una lettera a Papa Francesco di essere stato eletto nuovo patriarca della Chiesa greco-melkita cattolica al termine del Sinodo straordinario che si è svolto, dal 19 al 23 giugno, in seguito alla rinuncia di Gregorio III Lahham.

«È con grande gioia – si legge nella lettera – che mi rivolgo a Lei, Santità, per comunicarle questa elezione sinodale e domandare la comunione ecclesiale che è il segno visibile della mia comunione e della comunione della nostra Chiesa greco-melkita con la Santa Sede dell’apostolo Pietro di cui voi siete il venerato Successore come Capo supremo della Chiesa di Cristo». «La nostra Chiesa – assicura il nuovo patriarca – è rimasta fedele a questa comunione ecclesiale, storica, piena, ferma e sinodale» e «apprezza» il ministero «pastorale ecumenico e mondiale» svolto dal Santo Padre.