Vita Chiesa

Papa Francesco alla Fao: per eliminare fame non serve pragmatismo ma cultura solidarietà

Se gli obiettivi della «effettiva eliminazione della fame e della malnutrizione» restano «ancora lontani, dipende molto dalla mancanza di una cultura della solidarietà che non riesce a farsi strada nelle attività internazionali, che rimangono spesso legate solo al pragmatismo delle statistiche o al desiderio di un’efficienza priva dell’idea di condivisione». È quanto scrive il Papa nel messaggio inviato alla sessione inaugurale della 40.ma Conferenza generale della Fao. «La Santa Sede – esordisce Francesco – segue con molta attenzione l’attività internazionale e vuole concorrere a orientarla per favorire non un semplice progresso o teorici obiettivi di sviluppo, ma una effettiva eliminazione della fame e della malnutrizione». «Tutti siamo consapevoli che non basta l’intenzione di assicurare a tutti il pane quotidiano, ma è necessario riconoscere che tutti ne hanno diritto e ne debbono quindi usufruire», il punto di partenza del Papa, secondo il quale «l’impegno di ciascun Paese ad aumentare il proprio livello di nutrizione, a migliorare l’attività agricola e le condizioni delle popolazioni rurali, si concretizza nel dare impulso al settore agricolo, nell’incremento della produzione e nell’attivare un’efficace distribuzione degli alimenti». «Ma questo non basta», ammonisce Francesco: bisogna «considerare ogni giorno che il diritto di ogni persona ad essere liberata dalla povertà e dalla fame dipende dal dovere dell’intera famiglia umana di venire concretamente in soccorso di quanti sono nel bisogno». «Quando un Paese non è in grado di dare risposte adeguate perché non lo permette il suo grado di sviluppo, le sue condizioni di povertà, i cambiamenti climatici o le situazioni di insicurezza – la tesi del Papa – è necessario che la Fao e le altre istituzioni intergovernative siano messe in grado di intervenire specificamente per intraprendere un’adeguata azione solidale. A partire dalla consapevolezza che i beni affidatici dal Creatore sono per tutti, occorre urgentemente che la solidarietà sia il criterio ispiratore di ogni forma di cooperazione nelle relazioni internazionali».

«La fame e la malnutrizione non sono soltanto fenomeni naturali o strutturali di determinate aree geografiche, ma sono piuttosto la risultante di una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi». Questa l’analisi contenuta nel messaggio inviato dal Papa alla Fao, in cui Francesco osserva che «le guerre, il terrorismo, gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise». Si tratta, spiega il Papa, di «un meccanismo complesso che colpisce anzitutto le categorie più vulnerabili, non solo escluse dai processi produttivi, ma spesso costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di rifugio e speranza di vita». «Uno sguardo sulla situazione del mondo non fornisce immagini confortanti», ammette Francesco, secondo il quale «non possiamo rimanere solo preoccupati e forse rassegnati» in questo «momento di evidente difficoltà». Un esempio per tutti, «i dati relativi agli aiuti verso i Paesi poveri, che appaiono sempre più ridotti, nonostante gli appelli che si susseguono di fronte alle situazioni di crisi sempre più distruttive che si manifestano in diverse aree del pianeta». «Dobbiamo prendere coscienza che in questi casi la libertà di scelta di ognuno va coniugata con la solidarietà verso tutti, in relazione ai bisogni, attuando in buona fede gli impegni assunti o annunciati», l’invito del Papa, che annuncia un suo contributo «al programma della Fao per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità». «Questo gesto si aggiunge al lavoro che la Chiesa porta avanti secondo la propria vocazione di stare al fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in loro favore», sottolinea Francesco citando l’Agenda per lo sviluppo 2030, che indica «il concetto di sicurezza alimentare come obiettivo non più rinviabile». «Ma solo uno sforzo di autentica solidarietà sarà capace di eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del necessario per vivere», ribadisce il Papa: «È una sfida molto grande per la Fao e per tutte le Istituzioni della Comunità internazionale. Una sfida in cui anche la Chiesa si sente impegnata in prima fila».

Il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, dopo aver letto il messaggio del Papa ha anche annunciato che il prossimo 16 ottobre il Papa si recherà alla Fao. «In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione chiamata quest’anno a riflettere sul tema ‘Cambiar el futuro de la migración’ – l’annuncio di Parolin – Papa Francesco verrà qui alla Fao», accogliendo l’invito rivoltogli dal direttore generale, José Graziano da Silva.