Vita Chiesa

Papa Francesco nelle Filippine: ai giovani, «imparate a piangere e amare»

Dopo aver ricordato che «le donne hanno molto da dirci nella società di oggi» e suggerito che «quando verrà il prossimo Papa a Manila, ci siano più donne», il Santo Padre rispondendo alla domanda di una ragazzina – perché i bambini soffrono? – ha osservato che «c’è una compassione mondana che non serve a niente!». Certe realtà della vita «si vedono soltanto con gli occhi puliti dalle lacrime». Di qui l’invito: «Impariamo a piangere». Perché «se voi non imparate a piangere non siete buoni cristiani». Francesco ha poi messo in guardia dal «rischio di diventare ‘giovani-museo’ e non giovani sapienti», pur essendo «iper-informati». Ma per diventare sapienti occorre «imparare ad amare!», Non serve «solo accumulare informazioni e non sapere che farsene. È un museo. Ma attraverso l’amore far sì che questa informazione sia feconda». Per questo scopo il Vangelo ci propone di «usare i tre linguaggi» della «mente», del «cuore» e delle «mani».

«Il vero amore è amare e lasciarmi amare. È più difficile lasciarsi amare che amare. Per questo è tanto difficile arrivare all’amore perfetto di Dio», ha sostenuto Francesco, che ha aggiunto: «Lasciamoci sorprendere da Dio! E non abbiamo la psicologia del computer di credere di sapere tutto. Com’è questa cosa? Un attimo e il computer ti dà tutte le risposte, nessuna sorpresa. Nella sfida dell’amore Dio si manifesta con delle sorprese». E ha incoraggiato: «Non abbiate paura delle sorprese, che ti scuotono, ti mettono in crisi, ma ci mettono in cammino. Il vero amore ti spinge a spendere la vita anche a costo di rimanere a mani vuote. Pensiamo a san Francesco: lasciò tutto, morì con le mani vuote ma con il cuore pieno». Ricapitolando, «non giovani da museo, ma giovani sapienti. Per essere sapienti, usare i tre linguaggi: pensare bene, sentire bene e fare bene. E per essere sapienti, lasciarsi sorprendere dall’amore di Dio, e vai, e spendi la vita!». Ancora, il Papa ha invitato a «imparare a mendicare da quelli a cui diamo. Questo non è facile da capire: imparare a mendicare. Imparare a ricevere dall’umiltà di quelli che aiutiamo. Imparare ad essere evangelizzati dai poveri», «imparare a tendere la mano a partire dalla propria miseria». C’è poi «la sfida dell’integrità morale» e «del prendersi cura dell’ambiente». Infine, «c’è la sfida per i poveri. Amare i poveri».

Verso le ore 12 di ieri mattina, appena rientrato alla Nunziatura, a Manila, nelle Filippine, Papa Francesco ha incontrato il padre della volontaria Kristel Mae Padasas, di 27 anni, morta sabato a causa della caduta di un ponteggio della struttura allestita per la Messa all’aeroporto di Tacloban, divelto dalla furia delle raffiche di vento. Il padre della giovane era accompagnato da un cugino. Il colloquio commovente è durato oltre 20 minuti, con il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle come interprete. Sul tavolo due bellissime foto della giovane e di lei piccola con i genitori. Il padre ha detto che era rimasto sconvolto ma che si era consolato pensando che la figlia aveva potuto preparare l’incontro della gente con Papa. Si è cercato di telefonare alla madre a Hong Kong ma non si è riusciti. La madre arriverà oggi a Manila.