Vita Chiesa

Papa Francesco: nomina mons. Domenico Pompili nuovo vescovo di Rieti

Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi presentata da monsignor Delio Lucarelli e ha nominato vescovo mons. Pompili, del clero della diocesi di Anagni-Alatri, sotto-segretario della Conferenza episcopale italiana e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali.

Mons. Pompili è nato a Roma il 21 maggio 1963 ed è stato ordinato sacerdote il 6 agosto 1988 per la diocesi di Anagni-Alatri. Ha conseguito la licenza (1990) e il dottorato (2001) in Teologia morale presso la Pontificia università Gregoriana in Roma. Dopo l’ordinazione ha ricoperto vari ministeri. Dal 1988 al 1999 ha svolto il ministero nella diocesi di Anagni-Alatri in qualità di segretario del vescovo e direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. È stato contestualmente parroco in Vallepietra (Roma). Dal 2000 al 2006 ha svolto il ruolo di vicario episcopale per la pastorale, continuando a occuparsi delle comunicazioni diocesane; al contempo è stato assistente unitario dell’Azione cattolica diocesana. Inoltre è stato parroco nella Concattedrale di Alatri (2000-2005).

Nell’ottobre 2005 è stato nominato aiutante di studio della Segreteria generale della Cei, con incarichi presso Sat2000 e Radio in-Blu. Dal 2007 è direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e, dal 2009, è sotto-segretario Cei. Fra gli altri incarichi, mons. Pompili è nel Consiglio di amministrazione di Avvenire.

«Quando ho confidato ai miei genitori che il Papa mi inviava a Rieti come vescovo, mio padre ha subito esclamato: ‘Guarda che Rieti è l’ombelico d’Italia!’. In effetti, per la sua posizione centrale rispetto alla penisola, curiosamente Rieti è definita così sin dal tempo dei romani. Ma questo simbolo che spesso viene interpretato come un guardare tutto a partire da se stessi si presta invece a riscoprire una verità profonda. L’ombelico ci ricorda, con un segno indelebile, che siamo relazione e fatti per la relazione. In questo centro di noi stessi si uniscono il passato di chi ci ha generato, amato, educato e il futuro che ci attende e che deve essere costruito insieme. È la prova di un legame che è più forte di ogni divisione e di ogni isolamento». È il primo pensiero rivolto alla diocesi dal nuovo vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili.

«La fede, a pensarci, è anch’essa un legame che invisibilmente unisce il cielo e la terra – aggiunge mons. Pompili -. Nel reatino con i suoi splendidi paesaggi naturali è più facile crederlo, se lo stesso san Francesco l’ha eletta a sua terra di adozione». Il messaggio del vescovo prosegue: «Vengo in mezzo a voi per ritrovare insieme le radici di questo legame che alimenta la fiducia e la speranza a partire dalla comune esperienza cristiana, pur avvertito della crisi che morde il cuore di tanti. So che in questa missione non sono solo. Porto con me i legami che ho coltivato in questi anni e sono emozionato nel pensare a tutto quello che ho ricevuto».

«Sono, peraltro, consapevole del lavoro svolto in questa porzione della vigna del Signore che coincide con le 37 comunità che danno vita alla diocesi. A questo proposito – afferma mons. Pompili – sento una profonda gratitudine per il vescovo Delio, per i presbiteri, per i diaconi, per le religiose e i religiosi, per le donne e gli uomini credenti che hanno reso possibile la trasmissione della fede». E conclude: «Il mio sguardo non si arresta alla Chiesa. Va ben oltre. E si dirige verso tutti indistintamente. Non ci conosciamo è vero, ma sono fiducioso che non faremo fatica ad incontrarci. In attesa di venire chiedo al Signore di benedire tutti e di realizzare le sue promesse al di là delle nostre aspettative. Un abbraccio sincero e affettuoso».