Vita Chiesa

Papa Francesco: ricevuto oggi un gruppo di poveri, pregate per chi non ha compassione

«La vostra presenza è importante per me, e anche è importante che qui voi siete a casa», ha esordito il Papa: «Voi siete nel cuore della Chiesa, come diceva Padre Giuseppe Wresinski, perché Gesù, nella sua vita, ha sempre dato la priorità a persone che erano come voi, che vivevano situazioni simili. E la Chiesa, che ama e preferisce quello che Gesù ha amato e preferito, non può stare tranquilla finché non ha raggiunto tutti coloro che sperimentano il rifiuto, l’esclusione e che non contano per alcuno. Nel cuore della Chiesa, voi ci permettete di incontrare Gesù, perché ci parlate di Lui non tanto con le parole, ma con tutta la vostra vita. E testimoniate l’importanza dei piccoli gesti, alla portata di ciascuno, che contribuiscono a costruire la pace, ricordandoci che siamo fratelli, e che Dio è Padre di tutti noi».

«Mi viene in mente di pensare a cosa pensava la gente quando ha visto Maria, Giuseppe e Gesù per le strade, fuggendo in Egitto», ha aggiunto a braccio: «Loro erano poveri, erano tribolati a causa della persecuzione: ma lì c’era Dio». «Voi vi sforzate di entrare nella loro disperazione», ha detto Francesco ai loro accompagnatori: «Ma inoltre suscitate intorno a loro una comunità, restituendo loro, in tal modo, un’esistenza, un’identità, una dignità. Ai poveri, a braccio, il Papa ha chiesto «un favore», anzi «una missione che soltanto voi, nella vostra povertà, sarete capaci di compiere»: pregare per «i ricchi, i saggi, coloro che ora ridono, quelli cui piace essere adulati, agli ipocriti. Vi do la missione di pregare per loro, perché il Signore cambi il loro cuore. Vi chiedo anche di pregare per i colpevoli della vostra povertà, perché si convertano! Pregare per tanti ricchi che vestono di porpora e di bisso e fanno festa con i grandi banchetti, senza accorgersi che alla loro porta ci sono tanti Lazzari bramosi di sfamarsi degli avanzi della loro mensa. Pregate anche per i sacerdoti, per i leviti, che – vedendo quell’uomo percosso e mezzo morto – passano oltre, guardando dall’altra parte, perché non hanno compassione».

In precedenza, intorno alle 9, Papa Francesco ha incontrato i genitori di Beau Solomon, il ragazzo americano trovato morto nel Tevere nei giorni scorsi. Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, specificando che il Papa «ha manifestato loro i sentimenti della più viva partecipazione e compassione e la sua vicinanza nella preghiera al Signore per il giovane così tragicamente scomparso».