Vita Chiesa

Papa Francesco: tema Gmcs2017, « Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo»

La Giornata delle comunicazioni sociali viene celebrata in molti Paesi la Domenica che precede la Pentecoste (nel 2017 il 28 maggio). Il messaggio del Papa per la Giornata viene tradizionalmente pubblicato in occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (24 gennaio). Questa Giornata è l’unica a essere stata istituita dal Concilio Vaticano II. La relativa disposizione è contenuta nel paragrafo 18 del decreto Inter Mirifica.

«Un richiamo alla responsabilità dei professionisti della comunicazione, perché servano la verità, senza invece servirsi della propria professione o del proprio ruolo per creare smarrimento, sconcerto, perdita di fiducia e di speranza». Così monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, sintetizza il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2017. Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo». Il tema, come consuetudine, è stato diffuso oggi, festa dei Santi Arcangeli. Nel tema scelto per il 2017, spiega Viganò, «viene sottolineata la certezza di non essere mai soli ma, secondo la promessa, immersi nell’amore di Dio, che permette di scorgere in ogni situazione dell’umano, anche la più drammatica, la possibilità di una speranza, di un ritrovato senso dell’esistenza, di un orizzonte possibile di pace. E questo vale in modo particolare per gli operatori della comunicazione». Il prefetto della Segreteria ricorda, al riguardo, quanto afferma Noam Chomsky, intellettuale statunitense: «La vita è un’avventura piena di gioia e di speranza, basata piuttosto sull’impulso a costruire che sul desiderio di mantenere ciò che si possiede o di impadronirsi di ciò che è posseduto dagli altri». Insomma, conclude Viganò, «l’invito per questo appuntamento annuale è imparare raccontare la storia, secondo la logica della ‘buona notizia’».

«Un invito a raccontare la storia del mondo e le storie degli uomini e delle donne, secondo la logica della ‘buona notizia’ che ricorda che Dio mai rinuncia a essere Padre, in nessuna situazione e rispetto ad ogni uomo. Impariamo a comunicare fiducia e speranza per la storia». Così la Segreteria per la comunicazione presenta il tema scelto da Papa Francesco. «Anestetizzare la coscienza o farsi prendere dalla disperazione – spiega la Segreteria, illustrando la scelta del tema – sono due possibili malattie alle quali può condurre l’attuale sistema comunicativo. È possibile che la coscienza si cauterizzi, come ricorda Papa Francesco nella Laudato si’, a causa del fatto che spesso professionisti, opinionisti e mezzi di comunicazione operando in aree urbane distanti dai luoghi delle povertà e dei bisogni, vivono una distanza fisica che spesso conduce a ignorare la complessità dei drammi degli uomini e delle donne. È possibile la disperazione, invece, quando la comunicazione viene enfatizzata e spettacolarizzata, diventando talvolta vera e propria strategia di costruzione di pericoli vicini e paure incombenti». Ma in questo «frastuono», prosegue la Segreteria, «si ode un sussurro: ‘Non temere, perché sono con te’. Nel suo Figlio, Dio si è reso solidale con ogni situazione umana e ha rivelato che non siamo soli, perché abbiamo un Padre che non dimentica i propri figli. Chi vive unito a Cristo, scopre che anche le tenebre e la morte diventano, per chiunque lo voglia, luogo di comunione con la Luce e la Vita. In ogni avvenimento cerca di scoprire cosa succede tra Dio e l’umanità, per riconoscere come Egli stesso, attraverso lo scenario drammatico di questo mondo, stia scrivendo la storia di salvezza. Noi cristiani abbiamo una ‘buona notizia’ da raccontare, perché contempliamo fiduciosi l’orizzonte del Regno». Da qui l’invito a imparare a «comunicare fiducia e speranza per la storia».