Vita Chiesa

Papa Francesco, udienza: «Sono le donne le prime testimoni»

«Sono le donne le prime testimoni», ha proseguito il Papa: «Questo dice che Dio non sceglie secondo criteri umani». «E questo è bello», il commento del Papa, che ha tenuto gran parte della catechesi a braccio: «È un po’ la missione delle donne, delle mamme, dare testimonianza ai figli, ai nipoti, che Gesù è il vivente. Mamme e nonne, avanti con questa testimonianza!», l’invito del Papa. «Per Dio conta il cuore», ha assicurato, sottolineando come «le donne della Chiesa abbiano avuto, e hanno anche oggi, un ruolo particolare nell’aprire le porte al Signore, nel seguirlo e nel comunicare il suo volto. Dio ha sempre bisogno dello sguardo semplice e profondo dell’amore». «I discepoli fanno fatica a credere, le donne no», ha proseguito il Papa, ricordando che «le prime testimoni della Resurrezione di Gesù furono le donne», che «all’alba si recarono al sepolcro e trovarono il primo segno, la tomba vuota».

Le donne, in altre parole, per il Papa hanno il primato dell’«amore» e «sanno accogliere questo amore con fede», e «da subito non lo tengono per sé, lo trasmettono». «Questo dovrebbe accadere anche nella nostra vita», ha esortato il Papa: «Sentiamo la gioia di essere cristiani, il coraggio di uscire per portare questa gioia e questa luce in tutti i luoghi della nostra vita». «La Resurrezione è la nostra più grande certezza, il tesoro più prezioso», che dobbiamo «condividere con gli altri», perché «non è soltanto per noi», ha proseguito il Pontefice salutato da un altro applauso. Sempre additando come esempio la figura femminile, Papa Francesco ha detto che «è importante sentire che Dio si ama, non aver paura di amare». «La fede – ha spiegato tra gli applausi – si professa con la bocca e con il cuore, con la parola e con l’amore». «L’incontro con il Risorto trasforma, dà nuova forza alla fede», ha assicurato il Papa: «Lasciamoci illuminare da Cristo risorto, lasciamoci trasformare dalla sua forza, perché anche attraverso di noi nel mondo i segni della morte lascino il posto ai segni di speranza».

«Avanti, giovani!». È l’invito rivolto oggi dal Papa al termine della catechesi dell’udienza generale, in cui ha ripreso il ciclo di catechesi sull’Anno della fede. «Vedo che ci sono molti giovani», le sue parole: «Portate avanti questa certezza: il Signore è vivo e cammina al nostro fianco nella vita. Questa è la vostra missione, portate avanti questa speranza. Tenete forte la corda, siate ancorati e portate avanti la speranza! Portate avanti la certezza che Gesù è vivo, e questo dà speranza al mondo, per vincere il male e il peccato».

«Davvero sono entusiasti questi milanesi, eh?». È la battuta scherzosa rivolta dal Papa ai 10mila fedeli della diocesi ambrosiana, mentre lo applaudivano a più riprese. I «milanesi» erano presenti in massa, oggi, in piazza San Pietro, guidati dal loro arcivescovo, il cardinale Angelo Scola. «Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana», le parole di Papa Francesco al termine dell’appuntamento del mercoledì: «In particolare, accolgo con gioia il grande pellegrinaggio della diocesi di Milano, guidato dal cardinale Angelo Scola, e specialmente i ragazzi quattordicenni, che si preparano alla loro professione di fede». «Cari ragazzi – ha proseguito Papa Francesco – prego per voi, perché la vostra fede divenga convinta, robusta, come una pianta che cresce e porta buoni frutti. Il Vangelo sia la vostra regola di vita, come lo fu per san Francesco d’Assisi. Leggete il Vangelo, meditatelo, seguitelo: umiltà, semplicità, fraternità, servizio; tutto nella fiducia in Dio Padre, nella gioia di avere un Padre nei cieli, che vi ascolta sempre e parla al vostro cuore. Seguite la sua voce, e porterete frutto nell’amore, cari ragazzi».