Vita Chiesa

Papa a Norcia: fuori programma con le suore benedettine, «Pregate per me»

La tappa a San Pellegrino di Norcia della visita del Papa oggi ai luoghi terremotati è descritta nei particolari da una nota della diocesi di Spoleto-Norcia. Lungo il breve tragitto il vescovo ha descritto al Pontefice il territorio nursino e gli ha raccontato come questa popolazione per la terza volta, dopo il 1979 e il 1997, deve confrontarsi con la catastrofe del terremoto. Francesco si è raccolto in una preghiera silenziosa e solitaria davanti ai massi del campanile crollato della chiesa di San Pellegrino di Norcia, simbolo umbro di questo ulteriore sisma, e ha benedetto le macerie. Si è poi congratulato con i Vigili del Fuoco presenti dicendo loro: «Grazie, siete davvero coraggiosi». E uno di loro: «Padre Santo poco prima del suo arrivo abbiamo avvertito una scossa di magnitudo 3.6 che ha ulteriormente danneggiato gli edifici del paese». A San Pellegrino, la tendopoli è stata recentemente smantellata e i numerosi fedeli hanno atteso Francesco nello slargo a ridosso della zona rossa del paese, dinanzi alla tenda dove viene normalmente celebrata la Messa. Papa Francesco ha salutato le persone usando il microfono di un’autovettura della Polizia di Stato.

Francesco ha salutato giovani e anziani, numerosi bambini, i rappresentati delle istituzioni civili e militari, ad iniziare dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Si è brevemente intrattenuto anche con il parroco di Norcia, don Marco Rufini, e con alcuni monaci benedettini di Norcia: il primo gli ha donato sei bottiglie di sagrantino di Montefalco; i secondi la birra da loro prodotta in monastero. Un signore, invece, in rappresentanza della parrocchia, ha donato al Papa uno stendardo raffigurante la Madonna di Monte Santo molto venerata in paese.

Piccolo fuori programma per Papa Francesco mentre stava lasciando la frazione di San Pellegrino di Norcia, ultima sua tappa nella visita nei luoghi colpiti dal terremoto nel Centro Italia. Lungo la stretta strada che conduce al centro abitato, il Pontefice, in auto, ha incrociato alcune monache benedettine del monastero di Sant’Antonio di Norcia che stavano risalendo a piedi nella speranza di poterlo incontrare. Le religiose – che hanno il monastero completamente inagibile e che dormono nei vani della lavanderia – hanno salutato il Papa con la mano e a quel punto la vettura si è fermata. Francesco, seduto al posto del passeggero, ha abbassato il finestrino e le ha salutate. È rimasto con loro per qualche attimo per poi allontanarsi. «Pregate per me» le parole che il Santo Padre ha detto alle suore, secondo quanto riferito dalla badessa madre Caterina Corona. «Ci ha salutato – ha aggiunto – con un bel sorriso. Gli abbiamo detto che abbiamo pregato per lui oggi, nel giorno del suo onomastico, e continueremo a farlo».

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, mentre stava rientrando a Spoleto, ha ricevuto la telefonata di uno dei membri del seguito papale: «Eccellenza, a nome del Papa la ringraziamo ancora per l’accoglienza e la disponibilità. Il Santo Padre è stanco ma felicissimo di essere stato anche in mezzo alla sua gente colpita dal terremoto».

«Sapevamo che il Papa ci sarebbe venuto a trovare, lo aveva annunciato. Voleva comunque una cosa sobria e così è stata organizzata. Il fatto che sia venuto proprio oggi che è la festa di San Francesco, e quindi il suo onomastico, è stata una sorpresa piacevole, soprattutto per la gente che affronta la fatica. La popolazione di S. Pellegrino ha molto apprezzato la vicinanza e l’umanità del Papa. Hanno visto nel successore di Pietro segni di prossimità e di paternità che permettono di affrontare con maggiore forza il difficile percorso della ricostruzione delle case e delle persone». Lo ha detto oggi monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, al termine oggi pomeriggio della visita di Papa Francesco alle zone terremotate della diocesi. Il presule ha espresso «profonda gratitudine», a nome suo personale e di tutta l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, al Santo Padre per questa visita: «La sua presenza e la sua benedizione ci confortano e ci sostengono per guardare avanti con speranza».