Vita Chiesa

Papa ad Assisi, mons. Bassetti: «Un giovane senza lavoro è senza prospettive»

«Lei, Padre Santo, è salito pellegrino in Assisi, come i suoi venerati predecessori», ha esordito il presule, ricordando Giovanni XXIII, che «venne a implorare la protezione del Poverello sul Concilio Ecumenico Vaticano II», Giovanni Paolo II, che «per ben sei volte ascese questo sacro colle per gridare al mondo l’urgenza della pace e della fraterna collaborazione tra i popoli e le religioni», Benedetto XVI, che, «allargando lo sguardo agli uomini di buona volontà, chiamò anche i non credenti a convenire insieme nella città serafica per riflettere sulla verità dell’uomo e del mondo». «Sulla scia dei gesti e delle parole di questi santi pastori, Lei invita la Chiesa ad adoperarsi con rinnovato impegno per una profonda conversione pastorale, ad imitazione di Francesco che si spogliò di tutto, abbracciò il lebbroso e conformò se stesso a Cristo crocifisso». Anche mons. Bassetti ha ricordato la tragedia di Lampedusa, che «riempie, pur nella gioia per la sua visita, il nostro animo di sdegno e di immensa pietà».

Dopo la Messa, il Papa si è trasferito in «papamobile» – attorniato in ogni momento del suo percorso dalla folla di fedeli che cercano un saluto o un semplice «scatto» – al Centro di prima accoglienza della Caritas, nei pressi della stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli. Il seguito del Papa è rimasto al Sacro Convento, con lui pranzerà il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, e i poveri assistiti dalla Caritas. Come per la visita al Centro Astalli dei gesuiti, a Roma, Papa Francesco si presenterà «come uno di loro», arrivando all’ora abituale in cui si allestisce la mensa.