Vita Chiesa

Papa in Armenia: il saluto di Karekin II a Gyumri, «Lei, grande amico del popolo armeno»

«Durante gli anni sovietici dell’ateismo – ha ricordato il Catholicos – molte chiese sono state distrutte o chiuse in Armenia e soltanto grazie alla zelante resistenza del nostro popolo, la Sede del Santo Etchmiadzin e poche altre chiese sono rimaste aperte». «Durante quel periodo la chiesa della Santa Madre di Dio di Gyumri ha aperto il suo grembo materno ed è diventato un rifugio e luogo di preghiera per tutti i cristiani dell’Armenia», che fu già allora un «segno tangibile dell’ecumenismo». «Amato fratello in Cristo – ha quindi proseguito il Catholicos – questa città con il suo cuore caldo ed ospitale porta però anche in sé il segno dell’angoscia. All’alba del XX secolo quando il nostro popolo fu vittima del genocidio, è stata colpita anche dall’attacco della politica devastante dell’impero ottomano. Anche oggi Gyumri si trova ad affrontare il problema delle frontiere chiuse come testimone del genocidio commesso un secolo fa e delle politiche negazioniste». Il Catholicos ha poi espresso al Papa la gratitudine dell’Armenia per l’aiuto che la Chiesa cattolica ha dato «in quei giorni difficili» con «amore fraterno» alle vittime del terremoto.