Vita Chiesa

Papa in Colombia: davanti alla nunziatura di Bogotá, «Dio fa sì che io perdoni»

«Grazie per l’ospedale da campo. Grazie perché le porte sono state aperte e resteranno aperte. Grazie per coloro che hanno il coraggio di entrare, per coloro che guardano da lontano e desiderano entrare e non sanno come fare. Grazie per accettare tanta privazione, sapendo che sei rimasto senza niente, e che anche se volevi fare qualcosa non sei riuscito, però voglio proclamare davanti a tutti questa frase che mai dimenticherò: ‘Dio fa sì che io perdoni’». Lo ha detto papa Francesco rientrando ieri sera in nunziatura a Bogotá (mentre in Italia era notte), parlando a braccio ai gruppi di vittime della violenza, militari, agenti ed ex guerriglieri che lo attendevano di fronte alla nunziatura. Le sue parole sono state riportate, in spagnolo, dalla Sala stampa vaticana e vengono riportate dal Sir con una propria traduzione.

Riferendosi alla cerimonia di riconciliazione appena vissuta a Villavicencio, ha continuato: «Sono molti che non riescono ancora a perdonare, però oggi abbiamo ricevuto una lezione di teologia, di alta teologia: Dio fa sì che io perdoni. Basta lasciare che lo faccia».

Ha proseguito papa Francesco: «Tutta la Colombia dovrebbe aprire le porte come le ha aperte questo ‘ospedale da campo’. E lasciare che Lui entri, e che perdoni lui in noi, al posto nostro… Fargli spazio… ‘Guarda, io non riesco… fallo te». La riconciliazione concreta con la verità, la giustizia e la misericordia, solo Lui può realizzarla. Che lo faccia. E noi impareremo, andando dietro di Lui a realizzarla».

Ed ha concluso, tra gli applausi: «Grazie per quello che fate. Grazie. E grazie per quello che mi avete insegnato stasera. Ai piedi della croce c’era la madre. A lei hanno strappato suo figlio, ha visto la tortura, ha visto tutto. Che Lei accompagni le donne colombiane e insegni loro la strada da seguire. Glielo chiediamo insieme: Ave Maria. Che Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, benedica tutti.