Vita Chiesa

Papa in Repubblica Centrafricana: a campo profughi, «ognuno faccia qualcosa per la pace»

Dopo il saluto di benvenuto di una donna ospite del Centro St Jean XXIII, il Santo Padre ha preso la parola, in modo informale, in italiano, ma tradotto per i presenti: «Saluto tutti voi e io vi dico che ho letto quello che i bambini avevano scritto: pace, perdono, unità e tante cose», come «amore». «Noi dobbiamo pregare e lavorare e fare di tutto per la pace. Ma la pace senza amore, senza amicizia, senza tolleranza, senza perdono non è possibile. Ognuno di noi deve fare qualcosa. Io vi auguro, a voi e a tutti i centrafricani, la pace, la grande pace tra voi». Queste parole del Papa sono state accolte da grida di gioia. «Che possiate vivere in pace – è stato l’augurio -, qualsiasi sia l’etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale. Ma tutti in pace. Tutti! Perché tutti siamo fratelli! Mi piacerebbe che tutti dicessimo insieme: ‘Siamo fratelli’». Il Papa ha incitato tutti a ripetere più volte questa frase, invito accolto dalla gente che ha pronunciato più volte queste parole. E per questo, ha proseguito, «perché tutti siamo fratelli, vogliamo la pace». Dopo aver dato la benedizione, Francesco: «E pregate per me. Pregate per me, avete sentito?».