Vita Chiesa

Papa in Usa: sul volo di ritorno, muri non sono soluzione, abusi «sacrilegio»

Nella tradizionale conferenza stampa sul volo papale, durata 50 minuti, Francesco ha parlato anche della pace in Colombia, del suo desiderio di visitare la Cina, del ruolo delle donne nella Chiesa. Prima di rientrare in Vaticano, Francesco si è recato come di consueto a ringraziare la Madonna, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Ad una domanda sugli abusi sessuali, il Papa ha risposto che si tratta di «un sacrilegio»: quando «un sacerdote commette un abuso è gravissimo», e chi lo fa «ha tradito la vocazione. Per questo la Chiesa, in questo momento, è forte, in questo: non si deve coprire, sono colpevoli anche quelli che hanno coperto queste cose!». Ad una domanda sui «muri» che nel cuore d’Europa si stanno innanzando per fermare i migranti, il Papa ha risposto: «Tutti i muri crollano: oggi, domani o dopo 100 anni. Ma crolleranno. Il muro non è una soluzione. In questo momento l’Europa è in difficoltà: è vero. Dobbiamo essere intelligenti, perché viene tutta quella ondata migratoria e non è facile trovare soluzioni. Ma con il dialogo tra i Paesi, devono trovarla. I muri, mai sono soluzioni; invece i ponti, sì: sempre».

Sul volo di ritorno dagli Usa, il Papa ha parlato ampiamente della famiglia, in vista del prossimo Sinodo, e in particolare della riforma sulla nullità matrimoniale. «Quelli che pensano al ‘divorzio cattolico’ – ha sottolineato – sbagliano perché questo ultimo documento ha chiuso la porta al divorzio che poteva entrare – era più facile – per la via amministrativa. Sempre ci sarà la via giudiziale». Il nuovo Motu Proprio, dunque, «facilita i processi nei tempi, ma non è un divorzio, perché il matrimonio è indissolubile quando è sacramento, e questo la Chiesa no, non lo può cambiare. È dottrina. È un sacramento indissolubile». Quanto ai divorziati risposati, per il Papa è «semplicistico» dire che «la soluzione per questa gente è che possano fare la Comunione. Questa non è la soluzione». Anche il problema dei divorziati risposati non è «l’unico problema», ha ammonito: «I giovani non si sposano, non vogliono sposarsi. È un problema pastorale per la Chiesa». Il prossimo Sinodo «deve pensare bene come fare la preparazione al matrimonio: è una delle cose più difficili». Francesco ha risposto poi sull’obiezione di coscienza, in particolare riguardo a quei funzionari statali che, negli Usa, si sono rifiutati di firmare i certificati di «matrimonio omosessuale». «L’obiezione di coscienza è un diritto», è la sua risposta, «e se una persona non permette di esercitare l’obiezione di coscienza, nega un diritto».