Vita Chiesa

Papa negli Usa: ai bambini, scuola è «grande famiglia per tutti»

«Mi hanno spiegato che una delle belle caratteristiche di questa scuola è che alcuni alunni, alcuni di voi, vengono da altri luoghi e molti da altri Paesi», le parole di Francesco a misura di bambino: «Che buona cosa! Anche se non è sempre facile doveri spostare e trovare una nuova casa, nuovi vicini, amici; non è per niente facile. All’inizio può essere un po’ faticoso. Tante volte imparare una nuova lingua, adattarsi a una nuova cultura, un nuovo clima. Quante cose bisogna imparare! Non solo i compiti della scuola, ma tante cose». «Il bello – ha proseguito il Papa – è che incontriamo anche nuovi amici», «incontriamo persone che ci aprono le porte e ci mostrano la loro tenerezza, la loro amicizia, la loro comprensione, e cercano di aiutarci perché non ci sentiamo estranei, stranieri».

«È bello avere dei sogni e poter lottare per essi», come Martin Luther King, che «un giorno disse: ‘Ho un sogno’» e «sognò che tanti bambini, tante persone avrebbero avuto uguaglianza di opportunità. Sognò che tanti bambini come voi avrebbero avuto accesso all’educazione». Così il Papa ha additato ai bimbi della scuola di Harlem il pastore luterano. «Oggi vogliamo continuare a sognare e festeggiamo tutte le opportunità che, tanto a voi quanto a noi grandi, permettono di non perdere la speranza in un mondo migliore, con maggiori possibilità», l’invito del Papa. «Ho saputo che uno dei sogni dei vostri genitori, dei vostri educatori e di tutti quelli che vi aiutano – anche del cardinale Dolani, che è molto buono – è che voi possiate crescere e vivere con gioia», ha proseguito: «Qui si vede che siete sorridenti: continuate così aiutate a contagiare la gioia a tutte le persone che avete vicino». «Tutti voi che siete qui, piccoli e grandi, avete il diritto di sognare, e mi rallegro molto che possiate trovare nella scuola, nei vostri amici, nei vostri insegnanti e in quelli che vi sono vicini per aiutarvi l’appoggio necessario per poterlo fare», il tributo di Francesco: «Dove ci sono sogni, dove c’è gioia, lì c’è sempre Gesù». Perché «Gesù è gioia e vuole aiutarci perché questa gioia duri tutti i giorni». Come «compito a casa», Francesco ha assegnato ai bambini quello di pregare per lui.