Vita Chiesa

Papa negli Usa: incontro libertà religiosa, seguaci diverse religioni uniscano le loro voci

«La Dichiarazione d’Indipendenza – ha proseguito – ha affermato che tutti gli uomini e tutte le donne sono creati uguali, che sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, e che i governi esistono per proteggere e difendere tali diritti. Queste vibranti parole continuano a risuonare e ad ispirarci oggi, così come hanno ispirato altri popoli in tutto il mondo al fine di combattere per la libertà di vivere conformemente alla loro dignità». Ma la verità, il monito del Pontefice, «va costantemente riaffermata, fatta propria e difesa». Di qui il richiamo alle «grandi lotte che hanno portato all’abolizione della schiavitù, all’estensione del diritto di voto, alla crescita del movimento operaio, ed allo sforzo progressivo per eliminare ogni forma di razzismo e di pregiudizio diretti contro le ondate successive di nuovi americani». Questo dimostra che, «quando un Paese è determinato a rimanere fedele ai suoi principi fondatori, basati sul rispetto della dignità umana, diventa più forte e si rinnova».

«In questo luogo, che è un simbolo dello spirito americano, vorrei riflettere con voi sul diritto alla libertà religiosa», un «diritto fondamentale che plasma il modo in cui noi interagiamo socialmente e personalmente con i nostri vicini, le cui visioni religiose sono diverse dalla nostra», ha proseguito il Papa. «La libertà religiosa – ha spiegato – implica certamente il diritto di adorare Dio, individualmente e comunitariamente», ma «trascende i luoghi di culto, come pure la sfera privata degli individui e delle famiglie». «Il fatto religioso – ha aggiunto a braccio – non è una sovracultura, è parte della cultura di qualunque popolo e nazione». Per il Papa, «le nostre diverse tradizioni religiose servono la società anzitutto mediante il messaggio che proclamano» che è un richiamo alla «dimensione trascendente dell’esistenza umana» e alla nostra «irriducibile libertà di fronte ad ogni pretesa di potere assoluto». Di qui il richiamo alle «atrocità perpetrate dai sistemi che pretendevano di costruire questo o quel ‘paradiso terrestre’ dominando i popoli, asservendoli a principi apparentemente indiscutibili e negando loro qualsiasi tipo di diritto». «Le nostre ricche tradizioni religiose» chiamano «alla conversione, alla riconciliazione, all’impegno per il futuro della società» e «alla compassione per coloro che sono nel bisogno» mettendo al centro la verità e la dignità della persona e i «diritti umani».

«In un mondo dove le diverse forme di tirannia moderna cercano di sopprimere la libertà religiosa, o cercano di ridurla a una sottocultura senza diritto di espressione nella sfera pubblica, o ancora cercano di utilizzare la religione come pretesto per l’odio e la brutalità, è necessario che i seguaci delle diverse religioni uniscano le loro voci per invocare la pace, la tolleranza, il rispetto della dignità e dei diritti degli altri». Questo il forte monito di Papa Francesco all’Independence Mall a Philadelphia. «Viviamo in un mondo soggetto ‘alla globalizzazione del paradigma tecnocratico’», ha osservato citando l’enciclica «Laudato si’», «che mira consapevolmente a un’uniformità unidimensionale e cerca di eliminare tutte le differenze e le tradizioni in una superficiale ricerca di unità. Le religioni hanno quindi il diritto e il dovere di far comprendere che è possibile costruire una società in cui ‘un sano pluralismo, che davvero rispetti gli altri ed i valori come tali’ è ‘un prezioso alleato nell’impegno per la difesa della dignità umana, una via di pace per il nostro mondo ferito’».

Sull’esempio dei Quaccheri che hanno fondato Philadelphia, l’impegno fraterno «per la dignità di tutti, specialmente dei deboli e dei più indifesi, è diventato parte essenziale dello spirito americano», ha rilevato il Papa all’Independence Mall a Philadelphia. Nel ringraziare «coloro che, qualunque sia la loro religione, hanno cercato di servire il Dio della pace costruendo città animate dall’amore fraterno, prendendosi cura del prossimo nel bisogno, difendendo la dignità del dono divino della vita, in ogni sua fase, difendendo la causa dei poveri e dei migranti», Francesco ha detto: «Voi siete la loro voce» e «ricordate alla democrazia nordamericana gli ideali per i quali essa è stata fondata, e che la società viene indebolita ogni volta e dovunque l’ingiustizia prevale». «Ho parlato della tendenza ad una globalizzazione – ha quindi aggiunto a braccio -. La globalizzazione non è una cosa cattiva, la tendenza a globalizzare ci unisce», ma se «pretende di fare tutti uguali come fosse una sfera, questa globalizzazione distrugge le peculiarità di ogni persona e di ogni popolo». Se invece «cerca di unire tutti rispettando ogni persona, allora è buona, fa crescere e ci porta alla pace». «Mi piace usare la geometria – ha proseguito Francesco ancora fuori testo -: se la globalizzazione è una sfera in cui ogni punto è equidistante dal centro, non è buona»; se invece è «un poliedro», dove ognuno conserva la propria identità, «è buona».

Nel salutare i membri della «grande popolazione ispanica d’America», e i rappresentanti di recenti immigrati negli Stati Uniti presenti all’incontro, il Pontefice li ha invitati a non scoraggiarsi di fronte alla difficoltà. «Non vergognatevi delle vostre tradizioni», il monito del Papa che ha proseguito: «Voi siete anche chiamati ad essere cittadini responsabili e a contribuire in maniera fruttuosa alla vita delle comunità in cui vivete» aiutando a «rinnovare la società dall’interno». A tutti l’invito a difendere i diritti, «specialmente la vostra libertà di coscienza e religiosa».