Vita Chiesa

Parigi, marcia per la vita: lettera di Francesco, «Diciamo sì alla vita»

In una lettera inviata al nunzio apostolico di Francia, monsignor Luigi Ventura, si legge che “il Papa è stato informato della vostra iniziativa in favore del rispetto della vita umana”. Pertanto Papa Francesco “saluta i partecipanti a questa marcia”, invitandoli a “a mantenere viva l’attenzione su un tema così importante”. A tale scopo, il Papa ricorda ai francesi l’esortazione che aveva lanciato a Roma nell’omelia pronunciata il 16 giugno nella Giornata della “Evangelium Vitae”. “Cari fratelli e sorelle, guardiamo a Dio come al Dio della vita, guardiamo alla sua legge, al messaggio del Vangelo come a una via di libertà e di vita. Il Dio Vivente ci fa liberi! Diciamo sì all’amore e no all’egoismo, diciamo sì alla vita e no alla morte… in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà”. Il Papa – si legge ancora nella lettera ai partecipanti alla Marcia parigina per la Vita – assicura “la sua vicinanza spirituale”, la sua preghiera e “benedizione apostolica”.

I francesi hanno deciso di mobilitarsi soprattutto per opporsi al progetto di legge sulla “uguaglianza tra donne e uomini” (n. 1380), che verrà preso in esame all’Assemblea nazionale a partire da lunedì 20 gennaio e nel quale sono presenti nuove disposizioni legislative relative appunto all’aborto. Secondo i promotori della Marcia, “la più inquietante” delle nuove disposizioni è quella che prevede di estendere il reato a chi ostacola e non veicola informazioni utili alla donna in attesa sulla possibilità di abortire con una punizione che include una reclusione fino a due anni e 30mila euro di ammenda. Il riferimento ai colori spagnoli scelti dagli organizzatori della Marcia sta invece ad indicare che “non ci sono mai situazioni nella storia irreversibili e il governo spagnolo lo ha dimostrato”. C’è timore che la marcia – come accadde per la manifestazione della “Manif pour tous” – possa provocare disordini e violenze. Da qui l’appello a “non cedere alla tentazione di una reazione violenza” e l’invito a “chiamare subito le forze dell’ordine a filmare con i telefonini eventuali casi di provocazione”.