Vita Chiesa

Parrocchie aperte: partecipa al racconto a più voci del Sir

Dare la parola ai parroci e ai diaconi d’Italia. Con l’hashtag #ParrocchieAperte, il Sir ha avviato ieri un racconto a più voci dalle parrocchie italiane in risposta alla richiesta di Papa Francesco, che nella messa di domenica per il Giubileo dei diaconi ha affermato: «A me fa male al cuore quando vedo un orario, nelle parrocchie: ‘Dalla tal ora alla tal ora’. E poi? Non c’è porta aperta, non c’è prete, non c’è diacono, non c’è laico che riceva la gente… Questo fa male. Trascurare [andare oltre] gli orari: avere questo coraggio, di trascurare [andare oltre] gli orari. Così, cari diaconi, vivendo nella disponibilità, il vostro servizio sarà privo di ogni tornaconto ed evangelicamente fecondo».

Tante le testimonianze finora raccolte, da Siracusa a Torino, da Rossano a Milano, da Taranto a Genova passando per Roma, Bologna, Cosenza, Cremona, Reggio Calabria, Campobasso, Chieti, Padova, Venezia, Como. Chiunque volesse contribuire con l’esperienza della propria parrocchia, può farlo inviando un breve testo (1.500 caratteri) alla mail sir@agensir.it o contattando il Sir tramite social network (https://twitter.com/agensir e https://www.facebook.com/AgenSIR/). Cercheremo di dare conto di tutto.

Tra le testimonianze raccolte quella di don Luciano Marchetti, da pochi mesi parroco a San Piero in Palco, nella zona Sud di Firenze. «Quando la gente ci cerca non disturba mai: rispondiamo al Signore che bussa alla porta», spiega don Luciano che sperimenta quell’accoglienza a cui papa Francesco ha invitato domenica scorsa, nell’omelia della Messa per il Giubileo dei diaconi, chiedendo di aprire le porte «anche a chi bussa fuori orario». «Il nostro è un ministero ‘casa e bottega’ – spiega il sacerdote – e, al di là degli orari di apertura della chiesa, la disponibilità di noi sacerdoti è 24 ore al giorno». Peraltro, la chiesa resta aperta ininterrottamente tutti i giorni dalle 7.30 di mattina fino alle 19.30, ed «è bello vederla aperta e potervi entrare durante la giornata». In canonica, invece, si trova sempre il parroco o il vicario, che non hanno timore di venire disturbati perché «la gente ha buon senso, e poi ogni povertà va accolta con pazienza». Così si realizza la Chiesa accogliente come la vuole papa Francesco, che in fondo è la Chiesa del Vangelo. «Oltre che Chiesa in uscita – conclude don Luciano – dobbiamo essere Chiesa accogliente».