Vita Chiesa

Pistoia e Prato, pellegrinaggio in Terra Santa con tre incontri speciali

«Un pellegrinaggio dai contenuti classici anche se non mancheranno momenti originali». Così Franco Niccolai – presidente di «Insieme per la Terrasanta», onlus pistoiese che da molti anni opera per sensibilizzare la comunità locale sugli aspetti religiosi e sociali, storici e attuali, di Israele e Palestina – sinterizza il nuovo pellegrinaggio «nelle terre calpestate da Gesù». Sono 14 i pistoiesi, nel senso non solo cittadino ma anche diocesano del termine in quanto alcuni vengono dalla montagna e altri da aree pratesi, che da lunedì 20 marzo e fino al successivo 27 visiteranno la Terra Santa con un viaggio promosso dalla associazione e organizzato da «Emmaus Viaggi». A fare da guida, spirituale e culturale, mons. Cesare Tognelli.

In aereo (con El Al) da Roma verso Tel Aviv. Poi, con pullman, a Nazaret (da qui: Monte Tabor, Sefforis, Cana, Tiberiade, Cafarnao, Monte delle Beatitudini, Tabga, Giordano, Masada, Gerico, Mar Morto) e Betlemme (da qui in tutti i luoghi santi della città, partendo dalla Natività, e della vicina Gerusalemme).

Tre – prosegue Niccolai – i «momenti più originali che cercheremo di vivere durante la permanenza a Betlemme partendo dalla visita a una Casa di accoglienza per bambini disabili abbandonati che da anni, come associazione, aiutiamo con raccolte di denaro finalizzate ai bisogni di questa comunità». Si tratta della «Hogar Nino Dios», struttura gestita da una comunità religiosa femminile spagnola: le Suore del Verbo Incarnato. Il secondo momento sarà certo rappresentato dal contatto con la azienda pratese (la «Piacenti spa») specializzata nel restauro e conservazione di edifici storici: è la ditta che sta restaurando la Basilica della Natività e che, in questo lavoro, sta rendendo nuovamente visibili opere d’arte, da tempo nascoste, in un luogo così emozionante.

E proprio accanto alla Basilica della Natività il gruppo pistoiese/pratese vedrà le tre suore appartenenti alla comunità delle «Minime» di Poggio a Caiano che lì prestano servizio nel non semplice contesto di Betlemme: una, la superiora suor Agnesita, è italiana e le altre (suor Faisa e suor Sumudu) vengono, rispettivamente, da Egitto e Sry Lanka. A rendere ancora più particolare questo incontro è l’anniversario (il 15mo) dell’assedio alla Basilica della Natività: dal 2 aprile al 10 maggio 2002, in occasione della «seconda Intifada» l’esercito israeliano tentò la cattura di militanti palestinesi ricercati, molti dei quali si rifugiarono proprio nella Basilica. Ci furono scontri a fuoco e morti. Proprio le suore di Poggio a Caiano (una delle quali era suor Faisa) ebbero un ruolo umanitario importante nel dramma di quei giorni. «Al nostro ritorno – aggiunge Niccolai – ci piacerebbe organizzare una riflessione pubblica non solo per ricordare i giorni di quel sanguinoso assedio ma anche per ragionare sulla attualità della situazione, in Israele e in Palestina, a 50 anni dalla occupazione decisa da Israele nel 1967».

A Gerusalemme ci sarà anche modo di visitare l’Istituto «Magnificat». E’ la scuola di musica (200 studenti e oltre 20 insegnanti) messa in piedi dai frati francescani. Insegnanti e allievi, sia israeliani che palestinesi, appartengono alle tre grandi religioni che fanno di Gerusalemme una città unica: cristiani, musulmani, ebrei e la scuola, nella difficile situazione di quelle terre, è dunque «un concreto segno di speranza». Da tempo sono in corso contatti, anche grazie a Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, per verificare la possibilità di ospitare proprio a Pistoia, nell’anno della Cultura, un concerto del «Magnificat».