Vita Chiesa

Prato, 355 anni fa il miracolo del giglio secco rifiorito

Prato, città di Maria, nel mese di agosto vive una delle sue tradizioni più antiche e amate: la festa della Madonna del Giglio. Nel omonimo santuario in via San Silvestro, tra piazza Mercatale e piazza San Marco, si ricorda il miracolo del giglio secco rifiorito avvenuto il 26 agosto del 1664.

Quel giorno di 355 anni fa, inaspettatamente, il fiore simbolo di purezza sistemato sotto l’immagine della Vergine dipinta sul pozzo della chiesa riprese vita e colore dopo essere appassito. Il prodigio richiamò subito molti fedeli e fece nascere una particolare devozione a Maria. In quel punto sorgeva l’antica chiesa dello Spedale e si pensò subito di erigere un santuario. L’8 marzo 1680 fu dedicata a Santa Maria del Giglio, la cui immagine, assieme alla teca che contiene il fiore miracoloso, è posta nella pala sopra l’altare.

Lunedì prossimo, 26 agosto nella chiesa retta da don Renzo Francalanci si ricorda la ricorrenza al mattino con la celebrazione di quattro messe presiedute dai parroci dei santuari mariani presenti a Prato: alle 8 messa presieduta dal rettore del Giglio, alle 9 dal canonico Marco Pratesi parroco di Santa Maria del Soccorso, alle 10 da don Carlo Geraci parroco di Santa Maria della Pietà e alle 11 da monsignor Carlo Stancari parroco di Santa Maria delle Carceri.

Nel pomeriggio, alle 16,30 recita del rosario e alle 17 messa solenne presieduta da don Francalanci. Al termine verranno distribuiti i «gigliucci d’oro», i tipici biscotti della festa realizzati per l’occasione.