Vita Chiesa

Prato, attacchi sacrileghi a due Crocifissi: «Dolore e costernazione della Diocesi»

«Si tratta davvero di una violenza inaudita: mai si era avuta notizia, almeno dalle nostre parti, di un attacco così violento e reiterato contro i Crocifissi», afferma il Vicario generale. In attesa di capire cosa ci sia dietro a questa violenza, «la Chiesa di Prato – prosegue mons. Mannucci – è colpita profondamente al cuore della fede in Gesù morto sulla Croce e risorto».

Singolari tra l’altro le coincidenze: ieri la chiusura comunitaria dell’Anno della fede, avvenuta in Duomo; oggi il primo anniversario dell’episcopato pratese del Vescovo Franco Agostinelli; domani, la festa liturgica di San Leonardo da Porto Maurizio, il grande francescano che usò una delle due statue oggi rovinate nelle sue predicazioni. Il Vicario generale sottolinea anche la particolarità dei due Crocifissi: «Il nostro dolore e la profonda costernazione sono acuiti dal fatto che le due statue lignee così gravemente sfregiate sono tra le opere più care all’antica devozione pratese, tanto che non sembra casuale la loro scelta per questo sacrilegio».

La Curia diocesana, appresa la notizia, ha immediatamente disposto che le chiese della Diocesi, in particolare quelle del centro storico, vengano particolarmente sorvegliate o, se non possibile fare altrimenti, vengano sul momento in via precauzionale chiuse negli orari fuori dalle celebrazioni quotidiane. Intanto il Vicario generale è in stretto contatto con i Carabinieri che seguono il caso.

«Di fronte a questi gesti – conclude il Vicario generale – il credente è alla preghiera che fa ricorso, ed è l’appello che mi sento di rivolgere a tutti i cattolici pratesi. Tutti, però, credenti o meno, non dobbiamo dare mai per scontato il grande patrimonio di fede e di arte che conserviamo nelle chiese».

Non sembra un caso. La scelta dei due Crocifissi per questo attacco violento parrebbe mirata. Si tratta infatti di due delle rappresentazioni di Gesù sulla Croce tra le più venerate a Prato.

Il Crocifisso di San Leonardo da Porto Maurizio è gelosamente conservato nella chiesa di San Pier Forelli dal 1860. È l’immagine di cartapesta che il grande santo francescano, vissuto a cavallo tra il Seicento e il Settecento e conosciuto come l’ideatore della Via Crucis, portava con sé nelle sue predicazioni che fecero il giro della Toscana. La statua era smontabile, proprio per facilitarne il trasposto. Il gesto sacrilego ha rovinato il volto, caduto a terra in più parti; la testa non è stata dunque rubata come volevano alcune notizie diffusesi nella tarda mattinata odierna.

Il Crocifisso conservato nella chiesa di San Bartolomeo sul Mercatale è un’imponente opera lignea del 1320 – 30, di scuola fiorentina, di grande valore artistico e di antico significato devozionale. Conservato nella cripta della chiesa di piazza Mercatale e salvato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero l’edificio, era stato da qualche anno esposto in una navata laterale della chiesa. Ritenuto miracoloso, fu portato da Prato dalla processione dei Bianchi nel 1399, un grande movimento penitenziale che interessò gran parte della Toscana e che vide coinvolto anche Francesco Datini. Nel 1560 furono registrati alcuni miracoli legati al Crocifisso tanto che la devozione crebbe rapidamente; la statua viene particolarmente venerata durante alcune solenni feste triennali.

Il Crocifisso è ricordato anche per essere stato issato sul palco per la Messa che Giovanni Paolo II presiedette durante la sua visita a Prato, il 19 marzo 1986.